Home Politica La proposta di Apa: tavoli di coprogettazione per gli eventi culturali

La proposta di Apa: tavoli di coprogettazione per gli eventi culturali

“Come Alternativa per Anzio, insieme alle associazioni “Meet” e “La Dolce Vita Cineclub”, abbiamo organizzato l’iniziativa “Cinema in Strada” per due motivi. Il primo è che riteniamo fondamentale che la Politica torni a promuovere i luoghi di aggregazione partendo dai contesti urbani più difficili. Il secondo è che volevamo sperimentare un modello diverso di offerta culturale nel nostro territorio.
Negli ultimi anni l’offerta culturale si è concentrata nel Centro storico e nella stagione estiva, attraverso la delega del Comune ad agenzie specializzate per l’organizzazione di grandi spettacoli. Noi proponiamo di ridimensionare questa modalità (certamente non di eliminarla del tutto) e di utilizzare una parte delle risorse per diffondere su tutto il territorio l’offerta culturale, in particolare attraverso la collaborazione con gli Enti del Terzo Settore.
L’iniziativa “Cinema in Strada” è stata particolarmente utile in questo ultimo senso perché ci ha consentito di mettere a fuoco diverse difficoltà che vivono costantemente le associazioni che vogliono rimboccarsi le maniche contro degrado e criminalità: la delega all’associazionismo è oramai una componente strutturale delle politiche pubbliche a causa dell’impossibilità dei comuni di erogare servizi in autonomia. Tuttavia, le amministrazioni spesso non si rendono conto della complessità delle procedure richieste alle associazioni, rette prevalentemente da volontari, e dei meccanismi competitivi ed escludenti che si innescano attraverso lo strumento tradizionale dell’avviso pubblico, che fanno sì che idee buone non riescono a vedere la luce a causa di cavilli burocratici. Per questo motivo proponiamo di mutuare il modello di governance partecipata utilizzato per le politiche sociali, ovvero di istituire dei tavoli di co-programmazione e co-progettazione della cultura con gli Enti del Terzo Settore.
Queste procedure (disciplinate dal Codice del Terzo Settore e dal DM 72/2021) consentono alle amministrazioni di decidere e progettare insieme al terzo settore gli interventi e i progetti specifici da attuare sul territorio. Grazie ai “tavoli”, le associazioni non devono girovagare da sole nei mille uffici comunali per ottenere i permessi e le autorizzazioni, ma possono organizzare l’evento in tutti i suoi dettagli insieme all’amministrazione, con notevoli vantaggi e semplificazioni per tutti.
L’innovazione procedurale che proponiamo è legata ad un’innovazione strettamente politica: per noi la cultura non può essere solamente un mero intrattenimento o uno strumento di marketing territoriale, ma deve avere una vera e propria funzione sociale. Questa può essere possibile sia attraverso i contenuti (l’arte che provoca e stimola e non intrattiene solamente), sia attraverso la localizzazione degli eventi, come nel caso del Cinema in Strada, ovvero promuovendo la diffusione territoriale anche nei quartieri non tradizionalmente turistici, nonché la destagionalizzazione, programmando eventi anche al di fuori della stagione estiva.
L’approccio proposto serve a valorizzare le forme di collaborazione come strumento per definire un nuovo modello di governance partecipativa e condivisa, in coerenza con il principio costituzionale di sussidiarietà. Lo proponiamo alla Commissione Straordinaria che ha davanti a sé ancora un anno di lavoro, ma anche e soprattutto alle altre forze politiche che dovranno tornare a confrontarsi a breve sul futuro della città”.
Alternativa per Anzio