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Simone Pillisio si presenta: “Lavoriamo per l’unione del baseball a Nettuno”

Si è presentato alla città e ai tifosi Simone Pillisio, presidente uscente del Rimini Baseball che ha scelto di entrare in società con il Nettuno Baseball City

Si è presentato alla città e ai tifosi Simone Pillisio, presidente uscente del Rimini Baseball che ha scelto di entrare in società con il Nettuno Baseball City. La conferenza si è tenuto all’Astura Palace Hotel. Al tavolo oltre Pillisio anche Milvio Andreozzi che tornerà a giocare con la maglia nettunese, e Mario Atturo in rappresentanza della storica dirigenza del Nettuno City.

“Arrivo a Nettuno – ha esordito Pillisio –  con gioia e tanta voglia di fare e con la speranza di poter riportare Nettuno al posto che gli compente, al massimo livello italiano. Sono arrivato qui in un momento in cui c’è una sola squadra al massimo livello, ma ci sono anche altre squadre e altre realtà sia a livello giovanile che in altre categorie. L’intenzione è quella di riuscire di arrivare a parlare di un solo Nettuno parlando con tutte le altre società, un dialogo che già stato avviato. Non basta avere un solo Nettuno nella massima categoria, quando si parla di un solo Nettuno si parla di un Nettuno che comprende tutti quelli che fanno baseball, al di là di come si chiamano, di che struttura occupano e della specialità che sia baseball o softball. Sarà percorso difficile e impegnativo dove tutti avranno bisogno di mettere da parte alcuni rancori e tutti avranno necessità di collaborare anche con chi non ha collaborato. Da parte mia c’è la volontà di organizzare degli incontro e cercare di unire questa città a livello di baseball. Non sono il salvatore della Patria, non sono il salvatore di Nettuno, ma oggi è il momento storico in cui il baseball nettunese ha raggiunto il suo punto più basso e da qui si può solo costruire, mettendo da parte rancori e lavorare duramente e questa è la volontà dei dirigenti nettunesi”.

A sposare questo progetto anche Milvio Andreozzi che dopo mezza stagione lontana dal campo torna e fa un appello agli altri giocatori di Nettuno. “E’ un momento importante per la città e per il baseball italiano perché credo che si stia riaffacciando la grande protagonista di questo sport in Italia che è la città di Nettuno. Abbiamo passato anni con la testa sotto la sabbia subendo tante cose, sia come città che a livello individuale. E’ arrivata una persona da fuori città per aiutarci e ritengo opportuno che tutti noi lo adottassimo come cittadino nettunese. Mi sono basta 5 minuti di chiacchierata con lui per dare la mia disponibilità al 100% per questo progetto. L’anno scorso è stato un anno particolare per me, il più brutto da quando gioco dove mi sono allontanato dal campo, ma penso che nella vita la cosa più importante è rialzarsi e non guardare indietro, ma guardare avanti. Mi è stata chiesta la disponibilità a mettere la faccia in questo progetto e non mi sono tirato indietro. In questo momento c’è bisogno di tutti. Chi vuole dedicare qualcosa a questa città e a questa squadra devono farsi avanti perché questo è il momento giusto. Io metterò tutto me stesso a servizio di questa causa e invito tutte tutti i giocatori di Nettuno, i miei compagni, a intraprendere questo percorso. La strada è tracciata e l’obiettivo è quello che tutti noi abbiamo da quando abbiamo iniziato a giocare”.

Successivamente ha preso la parola Mario Atturo, socio e dirigente del Nettuno Baseball City che ha accolto Simone Pillisio: “Ringrazio Simone Pillisio perché è entrato a far parte della nostra famiglia, perché la nostra non è solo una società. Siamo una vera e propria famiglia che crede nel baseball, che vuole bene al baseball e che vuole bene a Nettuno. Simone Pillisio ha riportato l’entusiasmo che c’era una volta. Il nostro è un grande progetto, però si sta mettendo su una squadra che riporta il nome vero di Nettuno in alto e per questo devo ringraziare Simone che è entrato nella nostra famiglia con umiltà e determinazione, mi sembra un vulcano perché è super attivo e non si ferma un attimo. Voglio ringraziare Salvatore Masala che è il nostro presidente che non è potuto essere qui oggi per motivi di lavoro, lo ringraziamo molto perché ci ha dato fino oggi l’opportunità di coltivare questa avventura che abbiamo iniziato insieme. Una avventura che continuerà insieme, perché come noi crede molto in questo progetto. Grazie a tutti e “‘Namo Nettuno”.

Infine il quadro tecnico che andrà a comporsi. La guida sarà ancora di Carlo Morville che ricoprirà il ruolo di manager e la squadra inizia già a prendere forma come spiega Simone Pillisio: “Mi rivolgo ai giocatori nettunesi, in particolare a quelli di proprietà del City. E’ richiesta la presenza di tutti indipendente da quelli che nel 2018 hanno giocato in altre squadre in prestito. Tutti devono essere presenti in questo momento all’appello di questa società. Lo dico subito: sono tutti ritirati da collaborazioni con altri club. Tutti i giocatori tesserati City non sono in discussione e devono rimanere a disposizione della società. Vogliamo costruire un roster di primo ordine per competere con chiunque e per questo sono tutti ritirati dal mercato. Il progetto è aperto a qualunque giocatore di Nettuno, anche a quelli tesserati con altre società che vogliono aderire al nostro progetto. Non sarà, però, una squadra solo nettunese. Arriveranno giocatori che sono legati a me da anni. Arriveranno il lanciatore partente mancini Raul Ruiz, il ricevitore Luis Alvarez, il prima base Jesus Ustariz, l’utility Andy Vasquez, Ricardo Hernandez e anche Freddy Noguera che è un doppione di un giocatore che noi vogliamo che si chiama Andrea Sellaroli, ma Freddy è utile anche in altre posizioni. Arriverà Oscar Angulo, interbase riconosciuto in Italia e in Europa, e anche Leo Rodriguez. Sono giocatori fondamentali per un roster competitivo. Sappiamo che le regolo vogliono che ci sia il 50% di giocatori italiani e penso che il City questi giocatori li abbia in casa. Qui c’è Ettore Morellini, papà di Yuri, un lanciatore che rappresenta il massimo nel suo ruolo in Italia e che sarà con noi. La squadra sarà composta dal 50% di giocatori nettunes, tre stranieri sfruttati al massimo sin dalla prima giornata e dal resto di comunitari di alto livello che hanno subito sposato il progetto. Qui sento e vedo entusiasmo, per sentirlo basta camminare per le strade di Nettuno. Tutti noi abbiamo la responsabilità di non deludere e portare in alto questa società”.

di Davide Bartolotta