La Federazione Italiana Cuochi e la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri hanno lanciato un allarme preoccupante: la mancanza di fondi per l’acquisto di carne e pesce nelle scuole alberghiere italiane.
Rocco Pozzulo, presidente della Federazione Italiana Cuochi, ha evidenziato la difficile situazione nei confronti dell’Adnkronos: l’acquisto di materie prime essenziali come pesce, carne e ortaggi è sempre più arduo a causa di tasse scolastiche facoltative spesso non versate dai genitori. Questo limita drasticamente le esercitazioni pratiche, fondamentali per un’apprendistato di qualità nel settore culinario. La situazione implica che gli studenti potrebbero concludere il loro percorso educativo senza competenze cruciali, come sfilettare un pesce o riconoscere i diversi tagli di carne.
Antonio Stigliano, docente dell’IIS Apicio-Colonna Gatti di Anzio, conferma il problema, contattato da Gambero Rosso, sottolineando che la pandemia ha aggravato le difficoltà finanziarie delle famiglie, limitando ulteriormente le risorse disponibili. La conseguenza diretta è una formazione incompleta degli studenti, che spesso terminano il loro percorso senza abilità essenziali, come saper stappare una bottiglia di vino.
Per far fronte a questa carenza, il professor Stigliano con la scuola ha attivato l’iniziativa di coinvolgere le aziende locali nel donare materie prime, come le cantine che forniscono il vino per le lezioni. Questo non solo aiuta gli Istituti a mantenere standard formativi elevati, ma rappresenta anche un investimento nel futuro del settore da parte delle aziende, ma il partenariato non può essere l’unica strada.