Home Cultura e Spettacolo Uno studente dell’Alberghiero di Anzio al Contest dell’olio extravergine

Uno studente dell’Alberghiero di Anzio al Contest dell’olio extravergine

Nicolò Dipaola dell'alberghiero di Anzio

Studenti da tutta Italia hanno preso parte a Roma al concorso Assaggi di Fine Anno, contest organizzato da Pandolea Donne dell’Olio in collaborazione con la Gambero Rosso Academy nelle cui cucine si è svolta la gara culinaria a base di olio extravergine di oliva tra gli allievi di 5 Alberghieri finalisti. Era presente uno studente di Maddaloni, uno dell’Ipseo Marco Gavio Apicio di Anzio, l’Ipssar di Velletri dedicato a Ugo Tognazzi, l’Istituto Ignazio e Vincenzo Florio di Erice e l’Ipsseoa Michelangelo Buonarroti di Fiuggi. A vincere la sfida – giocata ai fornelli dell’Academy romana e supervisionata da chef Igles Corelli (Coordinatore del Comitato Scientifico di Gambero Rosso Academy) e seguiti da Giulia Mauro assistente al Gambero e chef alla Casamatta di Roma – sono stati i ragazzi di Maddaloni, Vincenzo Cerreto e Domenico Pio Amatista con il piatto Tradizione, il ricordo del Piennolo ma gli studenti di Anzio si sono fatti valere. La vittoria non ha oscurato le proposte degli altri ragazzi che si sono impegnati davvero molto a elaborare un progetto-ricetta teso da una parte a esaltare l’extravergine, dall’altra a dare evidenza alle radici, alle tradizioni e al terrorio in cui vivono.
La ricetta proposta da Anzio, risponde a esigenze di flessibilità nei modi di mangiare contemporanei: può essere un finger, ma può essere anche un piatto principale in un locale gourmet. “L’idea – hanno detto gli studenti alla rivista del gambero rosso – nasce da una chiacchierata tra amici a scuola e punta a soddisfare i più esigenti che amano gustare un piatto gourmet seduti comodamente alla tavola di un ristorante di buon livello, ma anche i giovani che con in mano un contenitore possono gustare lo stesso cibo seduti su un muretto a chiacchierare” raccontano Nicolò Dipaola (cucina) e Sara Pompeo (sala) che sono stati accompagnate dai professori Antonio Stigliano e Vito Panese “Questi Nuudoil’s, dal nome ironicamente rivisto e scritto all’italiana con un occhio ai noodle orientali pronti che si trovano ormai ovunque, vogliono essere una sintesi dell’incontro tra cucina territoriale e la modernità vissuta da noi giovani cercando di dare evidenza alla qualità degli ingredienti e al loro legame con il nostro territorio: dall’extravergine e dal vino di Nettuno al pesce pescato nel mare di Anzio passando per l’inconfondibile sapidità del Pecorino Romano Dop”. Qui le tecniche utilizzate sono semplici ma allo stesso tempo attente a valorizzare ed esaltare l’idea: per esempio l’uso di un “dado insaporitore” realizzato con la “mazzama” (il pesce di scarto) o la pasta “tipo nooodle” fatta con una farina di grano Senatore Cappelli.