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Il Decreto non prevede il tampone per il rientro in classe, ma l’Innocenzo XII lo impone

E’ un genitore a scrivere alla nostra Redazione per fare presente che, nonostante il nuovo DECRETO-LEGGE 27 gennaio 2022, n. 4, preveda che chi è guarito dal covid o ha fatto al dose booster non deve fare il tampone per rientrare il classe, il Liceo Scientifico Innocenzo XII di Anzio lo chiede comunque. Nonostante il genitore, tramite mail, abbia fatto presente la normativa dalla scuola hanno fatto presente che “allo stato attuale, non sono attive le funzionalità dell’autorizzazione ministeriale al trattamento del dato in situazione di protocollo e, per il rientro nella comunità scolastica la S.S. dovrà attenersi a quanto predisposto circ. 226 del 28.01.2022” quindi al tampone.
“Le indicazioni sul rientro in presenza sono chiare – spiega il genitore – e gli strumenti tutti disponibili. L’eventuale timore di contagio non può essere una scusa per chiedere certificazioni che allo stato attuale non garantiscono la sicurezza individuale al 100%.  Per questo c’è l’isolamento dalla società con la richiesta di aspettativa per motivi personali.
Tutto ciò per evidenziare che questa circolare comporta un notevole disagio per le famiglie. per i seguenti motivi: – per il rientro in classe, per l’ennesima volta, ho dovuto sottoporre mio figlio ad un tampone, nonostante è vaccinato contro il COVID con tre dosi come tutto il resto della mia famiglia, ed al costo di 15 euro ogni volta, con una perdita di tempo media di circa 3 ore vista la situazione emergenziale e le difficoltà per potersi sottoporre ad un tampone. Di fatto il governo intendeva semplificare qualcosa che il dirigente scolastico sembra voler invece complicare….
-il medico di base disconosce il tipo di certificazione chiesto dalla scuola con la circolare allegata, che a suo dire è stata ampiamente abolita già dai precedenti DL emanati dal governo e superata con il sistema green pass e la possibilità di utilizzo dell’app VERIFICA C-19. – impossibilità del medico di base di poter produrre una ricetta dematerializzata poichè, a suo dire lo strumento non è obbligatorio e lo stesso non vuole aderirvi, disponendo solo delle tradizionali ricette rosse. Per questo ritiene che in questo specifica fattispecie sia sufficiente un autocertificazione (non menzionata nella circolare e non accettata dalla scuola ma prevista in termini di legge).
In una situazione di due genitori che lavorano, con tre figli minori, non è da considerare solo il tempo perso per effettuare il tampone, il costo dello stesso e come incide sul reddito della famiglia, ma anche le conseguenze qualora tutti i dirigenti scolastici della zona (come visto per la scuola innocenzo XII ) emanassero delle circolari “personalizzate” visto che a loro dire non vi sono regolamenti che disciplinano la specifica materia.
Pertanto, alla luce del fatto che l’incapacità organizzativa della pubblica amministrazione non può gravare sui cittadini, chiedo che l’Ufficio Scolastico Regionale e la ASL Roma 6 competente per territorio disciplinino quanto disposto dal governo con la decretazione di urgenza, anche per quegli istituti i cui dirigenti/datori di lavoro non hanno quelle capacità organizzative che gli consentono di adeguarsi a decreti emanati dal governo con rapidità. Ritengo che tale circolare sia in contrasto con l’attuale contesto normativo e non rispetti le leggi in vigore ed evidenzi una sensibile impreparazione circa le disposizioni e le normative emanate non solo dal governo ma anche dal ministero dell’istruzione, in tema di verifica del green pass con la semplice scansione del QR code presso le istituzioni scolastiche, in regime transitorio e nell’attesa dell’interoperabilità tra le piattaforme SIDI e DGC.”.