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Al Teatro Sala Uno di Roma in scena Ivan Bellavista con “Un vero capolavoro”

Sarà l’esuberante estro di Ivan Bellavista, Sandra Conti e Francesca La Scala ad animare dal 30 maggio al 4 giugno il teatro Sala Uno di Roma, in piazza di Porta San Giovanni 10 con “Un vero capolavoro”

La locandina di "Un vero capolavoro"

Sarà l’esuberante estro di Ivan Bellavista, Sandra Conti e Francesca La Scala ad animare dal 30 maggio al 4 giugno il teatro Sala Uno di Roma, in piazza di Porta San Giovanni 10 con “Un vero capolavoro”. Lo spettacolo, scritto diretto e interpretato dagli stessi Ivan Bellavista, Sandra Conti e Francesca La Scala, tutti artisti di Anzio e Nettuno, andrà in scena alle 21 dal martedì al sabato, mentre la domenica alle 18.

“La compagnia del “Molière Immaginario” – si legge nel comunicato di presentazione dell’evento – capitanata da Ivan Bellavista (decennale collaboratore scenico di Antonio Rezza e Flavia Mastrella Rezzamastrella in successi come “Fratto_X” e “Anelante”), torna quindi con un nuovo spettacolo. Una prorompente e spiazzante favola teatrale scritta, diretta e interpretata insieme a Sandra Conti. Dopo il mito dissacrato del Don Giovanni di Molière, si torna su un palco vestito solo dell’essenziale. Questa volta a essere celebrato è il Teatro come Spazio, che diventa un vero e proprio Altrove in cui tutto è concesso e dove ognuno può essere ciò che vuole. Un uomo sta scappando. Da giorni due scagnozzi tentano di acciuffarlo, ma svanisce come nebbia al sole. Forte del fatto di trovarsi in un luogo camaleontico, in cui ogni fantasia può assumere le sembianze della realtà, non fa che travestirsi e mimetizzarsi, saltellando da un luogo all’altro, da un’epoca all’altra, vestendo i panni dei più svariati personaggi, veri o immaginari, famosi o sconosciuti, insoliti o ordinari. Balla, canta, salta, recita, trascinando i suoi inseguitori nella propria allegra ed egocentrica follia, re indiscusso di quel luogo, padrone delle proprie fantasie. Ma perché lo inseguono? Cosa vogliono da lui? Semplice, farlo tornare in vita! Sì, perché il nostro protagonista altri non è che un uomo caduto in coma anni prima, che ora ha l’opportunità – anzi il dovere – di risvegliarsi e tornare ai suoi affetti terreni. Sembrerebbe un’opportunità straordinaria, ma c’è chi, come lui, a una vita reale e mediocre preferisce un limbo sospeso, un Altrove giocoso in cui tutto è possibile, uno spazio così simile al palco di un teatro, in cui poter rappresentare una vita, mille vite, tutte straordinarie. Tra numeri musicali, brillanti coreografie e inaspettati cambi di registro, “Un Vero Capolavoro” vi lascerà senza fiato”.

“Con il nostro primo cavallo di battaglia, “Molière Immaginario”, ci siamo divertiti a distruggere un mito, tra i più celebrati della storia del Teatro – ci spiega Ivan Bellavista – Abbiamo trasformato i personaggi di Molière in pretesti, atti a sfogare la nostra dirompente e insonne vitalità di mettere a nudo le persone, che si celano dietro le maschere. Ora, con il nostro “Vero Capolavoro”, siamo pronti a distruggere e a ricostruire il Teatro stesso. A modo nostro, riscriviamo una personalissima grammatica scenica. Un “dialetto” che, per ora, parliamo solo noi. In scena, ci accompagna la nostra incessante voglia di divertirci e di metterci in gioco. Perché il teatro è, appunto, un tavolo da gioco gigantesco, dove il brivido di puntare alto è lo stimolo decisivo a rischiare. Tre assi che diventano re, regine e fanti, che cavalcano le quinte e il proscenio. Non bariamo, ma giochiamo con le pedine della nostra esperienza e del nostro modo di combattere la noia che, sul palco, come nella vita, è sempre dietro l’angolo. Tra innumerevoli travestimenti, salti temporali e musiche pop, sperimentiamo ogni sera noi stessi e ci spingiamo al limite del divertimento, verso la follia. E siamo pronti a contagiare chiunque ci capiti a tiro. Un Vero Capolavoro è uno spettacolo d’azzardo. Ma chi non risica, non rosica. Fate il nostro gioco, signore e signori!”