L’ altro Ieri avrebbe dovuto tenersi il processo con rito ordinario per l’omicidio della piccola Stella Manzi, che a soli 8 anni, venne uccisa da un pirata della strada. Daniel Domnar, di origini romene, 23 anni erano stati concessi gli arresti domiciliari. Quando si verificò l’incidente ad Aprilia, il 26 dicembre 2013, il giovane guidava senza patente, era ubriaco ed era sotto l’effetto della cocaina. Centrò in pieno, durante un sorpasso, l’auto a bordo della quale si trovava la bimba, che era con la madre e i due fratelli. La piccola morì alcuni giorni dopo a causa delle ferite riportate.
L’imputato non si è presentato in aula: potrebbe essere andato a cercare rifugio nel suo Paese d’origine oppure potrebbe essersi nascosto da qualche amico nella zona di Nettuno. Secondo quanto si apprende, sarebbe irreperibile da almeno due mesi.
Sul caso interverrà anche il senatore del Partito Democratico Claudio Moscardelli, primo firmatario del disegno di legge sull’omicidio stradale, redatto con la collaborazione delle associazioni impegnate sul tema nel territorio italiano, tra cui proprio Valore Donna di Latina. Il senatore presenterà un’interrogazione parlamentare sulla fuga del pirata, sulla quale la famiglia della vittima aveva già messo in allarme la magistratura, restando però inascoltata. “Questa vicenda desta notevoli perplessità che a mio avviso – afferma il sen. Moscardelli – vanno approfondite. Il tema della sicurezza stradale va preso sul serio dalle Istituzioni: le ingiustizie e, come in questo caso, la beffa di una fuga, devono essere evitate”.
“È inaccettabile – afferma Valentina Pappacena, presidente di Valore Donna, che ha seguito la famiglia della vittima in tutto questo tempo – che oggi si compiano ancora certe leggerezze. La famiglia di Stella si era già opposta ai domiciliari, rivolgendosi all’epoca all’ex Ministro Annamaria Cancellieri, proprio per scongiurare il pericolo di fuga. L’omicidio stradale, di cui auspichiamo – alla luce di questi ultimi fatti – un’accelerazione dell’iter, dovrebbe essere messo sullo stesso piano di un omicidio volontario. Non si può pensare che chi si ubriaca e assume droga prima di mettersi al volante, non sia consapevole del pericolo che rappresenta per sé e per gli altri”.