Home Attualità I negozianti di via Gorizia denunciati dal comune di Nettuno

I negozianti di via Gorizia denunciati dal comune di Nettuno

Denunciati dal comune di Nettuno i negozianti di via Gorizia che avevano protestato per la struttura in legno

Sono stati convocati questa mattina, presso il commissariato di Anzio, alcuni dei commercianti che hanno la propria attività commericiale in via Gorizia, la strada da due anni chiusa al traffico a causa della presenza di uno stabile pericolante. I due, che sono Giuseppe Vari della Cantina Sociale e il meccanico posto proprio di fronte al palazzo, hanno ritirato una denuncia che era stata presentata dal comune di Nettuno. Entrambi, secondo l’amministrazione comunale, sono responsabili di aver ostacolato e interrotto la realizzazione dei cancelli in legno che hanno interdetto l’accesso al palazzo. Anche una terza persona dovrebbe essere stata denunciata, si tratta dell’uomo incastrato con la sua auto nel garage all’interno dell’area chiusa con i bandoni in legno. Il giorno in cui, infatti, gli operai si sono presentati per realizzare la struttura contenitiva in legno, necessaria per avviare le opere di studio sulla stabilità del palazzo avvenute pochi giorni dopo, hanno protestato per l’intervento, di cui non gli era stata data alcuna comunicazione. Quel giorno, sul luogo venne chiamata la polizia, che identificò tutti coloro che stavano protestando. All’identificazione è poi seguìta la denuncia. Le polemiche seguite alla realizzazione dei cancelli in legno sono andate avanti per giorni e l’Amministrazione comunale aveva più volte spiegato che si trattava di una decisione necessaria a tutela della incolumità di commercianti e residenti, ma i presenti, esasperati dai disagi di anni, hanno opposto una serie di problematiche legate al proseguimento del proprio lavoro. “Siamo increduli per questa situazione – ci dicono i due commercianti denunciati – adesso, dopo i danni subìti per questa situazione incredibile legata al palazzo pericolante anche una denuncia del Comune, è veramente pazzesco. Siamo arrivati alla parodia e al ridicolo”.