“Ci sono ragazzi che volevano giocare e divertirsi – spiega – con l’intento un giorno di ricostruire anche un settore giovanile, per questo abbiamo chiesto al Nettuno di darci una mano. Non capisco il perché di quell’articolo, francamente, e mi spiace. Una cosa è certa – conclude – le regole le conosciamo. Finora c’eravamo solo allenati e giocato amichevoli, abbiamo pagato lo scotto dell’esordio. Per quanto riguarda il riferimento alle regole c’è stato un errore, ne ho visti fare anche in Ibl, possiamo anche perdere come è successo ma non capisco che bisogno c’era di infierire con l’articolo”.
Il progetto di creare altre società satelliti, e soprattutto riuscire a creare una squadra minore a Roma, è in piedi dal momento in cui c’è stata l’unificazione delle due prime squadre di Nettuno e in questo senso la dirigenza del Nettuno Baseball City che cura la parte agonistica della società ha proceduto cercando di realizzare questo progetto iniziando proprio dai Venatores e dando anche l’opportunità ai ragazzi che amano il baseball e vivono a Roma di praticare questo sport.