“Grazie a tutti per l’accoglienza. Mi occuperò del settore giovanile a 360 gradi, in una gestione condivisa e voluta da Davide Garzi per accompagnare il percorso di crescita delle ragazze più giovani. I settori dell’Under 12 e 14, passando per l’Under 13, sono quelli in cui spero di fornire il maggior contributo e su cui riverso più responsabilità, perché è in quella fascia d’età che si formano tecnicamente e mentalmente le atlete del domani”.
Conoscevi già il progetto dell’Onda Volley a livello giovanile?
“Naturalmente sì e mi ha sempre affascinato, essendo una delle pochissime società in tutta la regione a raggiungere alti livelli in Serie C e Serie D esclusivamente con giocatrici del territorio. Poter contribuire ad alimentare questo progetto ‘autoctono’ rappresenta un grande stimolo”.
Una scelta dettata più dall’amicizia con Garzi (quante battaglie in campo tra di voi…) o dal progetto biancazzurro che lo stesso Davide ti ha illustrato?
“L’una e l’altra. Con Davide ci conosciamo da una vita ed è una garanzia, ma naturalmente essere parte integrante di un nuovo ciclo che punta a un ulteriore salto di qualità mi trasmette entusiasmo”.
Cosa cambia, a livello gestionale ma non solo, tra il ruolo di allenatore e quello di DT?
“Senz’altro l’impatto meno diretto con il campo, di cui probabilmente mi mancherà la quotidianità. D’altro canto, però, sono consapevole di ricoprire una figura di riferimento e sarà eccitante avere più responsabilità sull’intera crescita globale, sia degli allenatori che delle giocatrici”.
Quanto è importante, a tuo avviso, il concetto di territorialità che da sempre attua la società? “Fondamentale. Come accennavo prima, è uno dei pregi storici di questa realtà, connotandone un tratto distintivo che mi attrae da sempre. Lottare e vincere per i colori di casa propria è sicuramente una sensazione più appagante per tutte le atlete e gli atleti che hanno il privilegio di cogliere una tale opportunità”.
Alla fine dell’anno potrai dirti soddisfatto se…
“Il mio obiettivo è portare le ragazze che avrò modo di seguire ad uno step più alto, che sottintende una crescita non solo dal punto di vista tecnico e professionale, ma soprattutto sotto l’aspetto personale, da sempre propedeutico e foriero di uno sviluppo pallavolistico”.