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Crolla il cornicione da un palazzo a Nettuno, allarmi inascoltati per anni

Poteva finire in tragedia l’appello caduto nel vuoto per anni, di un cittadino residente in un palazzo storico in via Gramsci a Nettuno, con uno splendido affaccio sul mare. L’uomo, dopo aver notato delle crepe anomale nel suo appartamento, in continuo movimento, ha avvertito prima i condomini, poi l’amministratore di condomino, e segnalato la situazione di rischio. Nessuno lo ha ascoltato. Quindi l’uomo, conscio del pericolo, ha chiamato i Vigili del fuoco per certificare la situazione di pericolo. Questo cinque anni fa. I Vigili del fuoco hanno interessato il Comune di Nettuno e gli uffici preposti, anche loro hanno convenuto che c’era un problema e che i condomini dovevano intervenire in trenta giorni. Ma nulla è accaduto. Per anni. L’uomo si è quindi rivolto con un documentato esposto alla Procura della Repubblica di Velletri, segnalando la situazione di pericolo e indicando le inadempienze di chi doveva ingiungere un intervento. Anche qui nessuna risposta. Poi la scorsa settimana il crollo rovinoso del cornicione esterno al palazzo, che ha travolto il balcone dell’uomo che da tempo chiedeva un intervento strutturale, ma anche i balconi sottostanti e che avrebbe potuto finire sulla spiaggia. Ora finalmente qualcosa si muove, ma è il rammarico il sentimento dominante in chi sente che qualcosa andava fatto prima. “Dieci minuti prima del crollo – spiega l’uomo che vive nel palazzo – ero affacciato al balcone di casa mia e solo per un caso non ero li quando è venuto giù il cornicione. Sono anni che segnalo la situazione di pericolo ma nessuno mi ha voluto ascoltare. Ho chiesto a tutti di intervenire, comune, vigili del fuoco, Procura per evitare quello che è accaduto e che avrebbe potuto  avere conseguenze anche più gravi. A mio avviso la situazione die pericolo è ancora presente e adesso spero che anche il Comune intervenga per costringere i privati ad un intervento di consolidamento strutturale dell’immobile che rischia di diventare un serio pericolo per l’incolumità pubblica”. Intanto il condomino ha proceduto d’urgenza alla rimozione dei massi. Un intervento strutturale non sembra davvero più rinviabile.