Al suo arrivo, in un blindatissimo santuario, il feretro di Diabolik è stato accolto da un lungo applauso. “Da veri laziali battiamo le mani” è stato il coro intonato davanti al carro funebre. Davanti alla bara una grande bandiera nera, con la scritta rossa Diablo e il disegno degli occhi del personaggio dei fumetti. La stessa immagine era raffigurata sulle magliette che indossavano la gran parte dei tifosi venuti per dare l’ultimo saluto al leader degli ‘Irriducibili’.
Solo cento gli ammessi alla cerimonia , concessione strappata dopo il divieto di celebrare le esequie di Diabolik in forma solenne e pubblica. Molti di più quelli che si sono radunati fuori, tanti tantissimi, tenuti sotto stretto controllo da un dispiegamento ingente di forze dell’ordine – oltre 300 gli uomini in campo tra poliziotti, carabinieri e finanzieri – e agenti della polizia locale.
Nel piazzale, gli ‘Irriducibili’, come da richiesta della famiglia di Piscitelli, hanno sistemato un banchetto per la raccolta fondi in favore della Lega italiana fibrosi cistica Lazio.