Home Politica Rifondazione comunista sul No alla Biogas: “Bisogna continuare vigilare”

Rifondazione comunista sul No alla Biogas: “Bisogna continuare vigilare”

“La notizia del no definitivo della Regione Lazio alla biogas di via De Curtis, ci riempie ovviamente di gioia. Già ad aprile quando la notizia non aveva ancora i crismi dell’ufficialità avevamo esultato, e soprattutto gioivamo insieme alle mamme della Sacida che erano state la forza trainante di un movimento popolare di cui il Prc di Anzio è parte attiva. La vicinanza del futuro impianto alla scuola  materna ed elementare della “Spalviera” è stata la motivazione decisiva per il diniego dell’autorizzazione da parte della Regione.

Ribadiamo che a essere parzialmente sconfitta è stata la politica legata agli affari, purtroppo ancora vincente da un punto di vista elettorale e di cui la giunta attuale è espressione. Se il Sindaco De Angelis si è dichiarato contrario alla seconda biogas, e ha promesso un ricorso all’Onu (sic) sulla prima di Via della Spadellata, purtroppo quasi ultimata, lo dobbiamo alla sollevazione popolare che c’è stata non certo -crediamo- ad un suo sincero ripensamento. Non dimentichiamo infatti che il centrodestra governava indisturbato come oggi, quando l’allora Assessore all’ambiente Placidi, poi arrestato, al momento dell’autorizzazione della prima biogas, dichiarò che  erano tutti d’accordo in maggioranza sulla costruzione degli impianti.

Non si possono tacere, infine, le molte ambiguità che ci sono state in Regione a targa Pd e in alcuni settori del M5S, legati alla Sindaca Raggi e alla sua necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti della Capitale. Ambiguità che forse, ci costano la costruzione definitiva della prima biogas. Ci domandiamo infatti come mai la prima biogas è stata autorizzata, nonostante sia altrettanto vicina a quella scuola. Misteri di una politica che prende in giro i cittadini, soprattutto i più deboli. Senza dimenticare che ci sono evidentemente calcoli politici ed economici, che il Sindaco porta avanti, legati alle opere di compensazione previste in relazione a quell’opera.

Insomma la politica dei rifiuti privatizzati è, come abbiamo sempre denunciato, un grande strumento di potere e di denaro che finisce per devastare il territorio. Solo una politica ambientale pubblica, sottratta alle logiche mercantili può risolvere questi problemi. Questi ultimi ci parlano della necessità di superare un modello sociale ed economico, ormai insostenibile anche a livello ambientale, nella dimensione globale come in quella locale. Non abbassiamo la guardia”.

Ufficio stampa e comunicazione
PRC-FdS “E. Che Guevara” – Anzio