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Nicla mille storie, commozione alla presentazione dell’Associazione sociale

Di Giovanni e Buccolini

Un appuntamento sentito quello della presentazione e della nascita dell’Associazione sociale Nicla Mille storie ieri a Villa Sarsina ad Anzio. Al tavolo Claudio di Giovanni, Presidente, Emilia consulente per la nascita dell’Associazione e un delegato dell’Ancescao, un’associazione di secondo livello, nata per le problematiche della terza età che si rivolge ora anche alla disabilità.

“Nicla Mille Storie – spiega Emilia, che di recente ha portato l’Associazione ad un nuova forma – è attiva da 11 anni nel terzo settore per aiutare l’Associazionismo che molto si basa sul volontariato. Nicla vuole dare assistenza e supporto alle famiglie con disabili e non è un’associazione di volontariato ma un’associazione di promozione sociale che avrà modo, in questa forma, di offrire servizi e non vivere solo di contributi degli enti pubblici che sono sempre meno. In questo periodo di ristrettezze anche le associazioni devono rimboccarsi le maniche e trovare fondi per andare avanti. Siamo associati ad un’Associazione di secondo livello l’Ancescao nata per i diversamente giovani e che gestisce anche dei centri anziani e che per auto finanziarsi hanno allargato i propri servizi e messo al centro della mission la persona. Gli obiettivi di Nicla sono semplici: lavorare con i suoi soci, ognuno dei quali può portare valore all’Associazione creare una rete di collaborazione con le altre associazioni, portare avanti un rapporto con le scuole per l’educazione costante al rispetto e al sostegno dell’altro. Oggi si parla poco di disabilità, dei disagi e delle barriere architettoniche o della mobilità accessibile ai disabili perché nessuno sembra capace di mettersi nei panni di un disabile”. Poi ha preso la parola  Vittorio, in rappresentanza dell’Ancescao, per illustrare i tanti servizi gratuiti che l’associazione offre ai suoi affiliati. “Noi dell’Ancescao – ha detto – siamo tutti volontari e prestiamo il nostri tempo per dare e darci una mano, ma ci avvaliamo anche della collaborazione di professionisti come Emilia che ci danno una mano con norme sempre più complesse. Noi vogliamo essere accanto alle Associazioni per dare loro una mano dalla copertura assicurativa alle convenzioni e per accedere agli accordi nazionali di sostegno. La SIAE gratis per i disabili se non si paga il biglietto e tante altre cose, oggi vi doniamo la targa di adesione.  In bocca al lupo c’è tanto da fare”. Quindi ha preso la parola Claudio Di Giovanni che non è riuscito a dire molto a causa di un’intensa commozione. “Mettersi nei panni di… ha detto, per me sono i miei panni. Ci sono disabilità evidenti, altre meno, io sono dializzato, la mia vita è cambiata in un secondo. Lavoravo 18 ore al giorno, oggi non si può. Mia madre mi aiuta, sono nell’età in cui dovrei aiutarla io. E c’è persino chi non ha una famiglia a cui appoggiarsi. A queste persone vogliamo dare una mano, dall’acquisto dei medici alla spesa a casa”. Per Dre una mano a Claudio, commosso dalla sua esperienza è intervenuto Giorgio Buccolini, anche lui con la sua esperienza personale. Nicla mille storie – ha detto – perché ognuno ha la sua. C’è chi nasce disabile e ha una serie di problemi da affrontare, ma paradossalmente è subito inserito in una rete di sostegno. E c’è chi lo diventa da una vita normale, un incidente, un imprevisto e in un minuto entri in un altro mondo.

Annalisa Guercio

Ci sono state famiglie sfasciate solo per drammi imprevisti, lavori persi, aziende chiuse e un danno psicologico. Penso alla mia di storia e sono stato fortunato, ho una famiglia splendida che mi ha sostenuto, ho due figli, con uno giocavo e correvo insieme, con l’altro le partire a calcio le faccio con i videogiochi. Con questa associazione ci proponiamo di dare supporto psicologico e pratico, di risolvere problemi alle persone: cosa fa una vecchietta disabile a cui arrivano delle cartelle esattoriali sbagliate? Come fa ad andare in Comune: se ci chiama ci pensiamo noi. Nel direttivo ognuno ha la sua storia, noi abbiamo tante buone intenzioni, ora ci serve l’esperienza ma anche l’impegno di tanti giovani che ci possono dare una mano”. “Da soli non andiamo lontano – ha aggiunto Claudio Di Giovanni ritrovano un po’ di voce – vogliamo portare avanti il banco alimentare per chi è in difficoltà, ma anche il banco farmaceutico, io ho bisogno di cerotti particolari e pomate costose, e chi non può? Prendiamo anche farmaci prescritti in eccesso, scatole non finite, tutto per dare una mano a chi è in difficoltà, ma più di tutto cerchiamo volontari che ci possano dare una mano. Speriamo nel sostegno del Comune, ha detto rivolto all’assessore Velia Fontana, presente al tavolo (in sala anche Annalisa Guercio, coordinatore comunale della Lega, il vicesindaco Danilo Fontana, l’assessore Giuseppe Ranucci e il figlio Luca, molto sensibile sul tema della disabilità)”. La sede è in via Breschi, chi può si faccia avanti.