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Il Segretario del Pd di Anzio cambia la serratura della sede, tutti fuori

Abbiamo appreso per caso, quest'oggi, che da due settimane il Segretario del Pd di Anzio Gabriele Federici ha cambiato

Il Segretario del Pd Gabriele Federici

Abbiamo appreso per caso, quest’oggi, che da due settimane il Segretario del Pd di Anzio Gabriele Federici ha cambiato la serratura alla sede del partito che, attualmente,  è interdetta a chi di solito ci andava essendo dotato di una propria copia. Una notizia che sorprende a diversi livelli. La prima sorpresa nasce dal fatto che gli esclusi abbiano mantenuto, fino ad oggi, la consegna del silenzio su un gesto di significato profondo e non ‘abbiano alzato le barricate’ come sarebbe accaduto in passato, quando per difendere un principio si alzava la voce.
La seconda nasce dal fatto che, ad oggi, non si sia trovata una soluzione. La serratura, secondo le due fazioni del Pd coinvolte nella diatriba, è stata sostituita il giorno prima dell’annunciata riunione del direttivo, convocata dalla minoranza dei democratici, per discutere dell’esito del confronto elettorale, ovviamente pessimo. Il peggiore di sempre a livello locale e nazionale. Tra le questioni in discussione, era noto a tutti, anche la sfiducia all’attuale Segretario a cui si contestava tutto il percorso pre elettorale che aveva portato alla scelta del candidato Sindaco Giovanni Del Giaccio, che per alcuni è stato imposto senza confronto interno e che ha portato a rompere il tavolo delle trattative con la possibile coalizione. Il giorno della riunione il gruppo si è presentato in sezione ed ha trovato la porta chiusa. Sono state chiamate diverse persone per capire cosa fosse accaduto. Quando è stato chiaro che la serratura era stata cambiata il gruppo si è riunito all’aperto in altra sede. Il gesto ha molto colpito tutti, ma nessuno si è rivolto alla stampa. Oggi abbiamo contattato il Segretario del Pd Federici, per capire cosa sia accaduto. “C’è chi vuole ingigantire quello che è stato solo un problema tecnico – ci spiega – ero andato in sezione a dare una sistemata, c’era un pezzo di chiave spezzata all’interno, o forse a danneggiare la porta è stato un tentativo di effrazione. Fatto sta che la porta non si apriva e ho fatto sostituire la serratura”.
E poi? – chiediamo – è stato comunicato il disguido a tutto il gruppo? Sono state riconsegnate le chiavi a chi le aveva già a disposizione?
“Non ho comunicato con gli altri – spiega Federici – una dimenticanza c’erano molte cose da fare”.
Eppure sarebbe bastato comunicare sul gruppo Whatsapp del partito, in cui ci sono tutti, mettere a disposizione delle copie, magari dividere le spese. Non è andata così.
Ora – chiediamo ancora – le chiavi sono state riconsegnate anche agli altri?
“No – ci risponde Federici – ma se mi chiamano io apro, il Partito resta aperto. Io sono il custode della sede, responsabile delle cose all’interno”.
Eppure da 15 giorni, senza che questa decisione sia stata condivisa con il gruppo, l’unico titolare delle chiavi per propria ed esclusiva scelta è il Segretario stesso che, motu proprio, ha deciso di essere l’unico titolato a stabilire chi e quando può entrare nella sede comune, evidentemente, solo quando lui è disponibile.
Non si può nascondere la luna dietro un dito e non si può neanche negare che ci siano tensioni fortissime all’interno del Pd tra due gruppi ben distinti, il dialogo tra le parti diventa ogni giorno più teso e se c’è, in questo clima, una cosa certa è che chiudere fuori dalla sede mezzo partito è un atto ostile. Ingiustificabile.