Home Politica Maria Cupelli: “Sconfitta del Pd ad Anzio, non farò il capro espiatorio”

Maria Cupelli: “Sconfitta del Pd ad Anzio, non farò il capro espiatorio”

"So bene che alla città non interessa, come è giusto che sia, le dinamiche che hanno portato al declino elettorale il Partito Democratico,

Maria Cupelli

“So bene che alla città non interessa, come è giusto che sia, le dinamiche che hanno portato al declino elettorale il Partito Democratico, ma in qualità di iscritta e componente del PD locale ritengo giusto fare alcune precisazioni”. Lo scrive in una nota stampa Maria Cupelli.

“Spesso vengo tirata in ballo – spiega – da parte di chi, con sommarie e frettolose riflessioni post elettorali, cerca capri espiatori per liquidare di contro serie riflessioni da più parti richieste sul risultato del 10 giugno, definendomi incoerente e corresponsabile della sconfitta del Pd perché ho sostenuto altro candidato. A tal proposito non ho alcun problema a ricordare alcuni passaggi con doverose precisazioni assumendone ogni responsabilità.
Ho contestato apertamente (a dire il vero siamo stati in tanti) per poi dissociarmene, la linea politica del Pd secondo la quale, pur di imporre una candidatura a sindaco costruita da lontano ma non sul territorio, non si è curata di tenere unito ne il Partito ne il tavolo di centro sinistra, a suo tempo ancora in piedi se pur traballante.
Nulla contro la persona candidata sostenuta dal PD, ma l’evidente forzatura all’interno di percorsi che si pensavano condivisi  messa in campo da un parte del gruppo dirigente  del Partito Democratico con l’obiettivo di disattivare ogni azione e/o proposta unitaria, anche e non ultimo, per ragioni politiche ampiamente a suo tempo esposte, la ritenevo una candidatura “a perdere” e mi sfuggivano e mi sfuggono ancora oggi le ragioni di tale forzatura, anche se, so bene, il declino elettorale del Pd viene da lontano ed inevitabilmente in parte ha interessato anche il nostro territorio.
Alle amministrative del 10 giugno ho sostenuto la candidatura a sindaco di Luca Brignone, pubblicamente non ho mai rilasciato alcuna dichiarazione a suo sostegno per ovvie ragioni. Chi segue la politica locale oltre a conoscere il nostro rapporto di parentela, sa bene che io e Luca abbiamo fatto percorsi politici diversi, ma quando tanti liberi cittadini suggerivano la sua candidatura, percepivo la novità nel panorama politico anziate, una candidatura nata dal territorio in seguito alle numerose battaglie fatte nel corso degli anni, una candidatura espressa dalla società civile e partiti della  sinistra, non una candidatura di testimonianza, a quello hanno pensato altri.
L’ottimo  risultato elettorale ottenuto  da Brignone (da solo in soli due mesi ha quasi equiparato il risultato del Pd) dovrebbe far riflettere e, assicuro, non è dipeso dal mio sostegno (mi darei e mi dareste una forza che non ho), semplicemente è stata una candidatura credibile ed alternativa sulla quale l’elettore ha scelto di investire. I tempi che corrono sono bui ed inquietanti, siamo testimoni di un declino culturale alimentato dal Governo in carica al quale ad oggi non siamo in grado di contrapporci, si è indebolito il più grande partito di centro sinistra che per anni ha rappresentato nel nostro Paese un baluardo insormontabile a difesa della democrazia e dei diritti civili.
C’è bisogno di ricostruire una comunità ripartendo anche dalle sconfitte e dalle divisioni, in risposta a ciò la segreteria anziate mette fuori le persone (gran parte del Partito), cambiando la serratura della sezione. Oltre ad essere una atto stupido e di scarso coraggio è un atto politicamente inutile. Fatte le precisazioni di cui sopra, io resto  iscritta al PD ed al momento componente del direttivo locale, perché credo nella necessità di ricostruire una comunità di valori ed obiettivi condivisi a cui con la mia onestà di pensiero appartengo  da oltre 40 anni, di contro, se in virtù delle ultime vicende gli organismi  preposti del Pd ritengono inopportuna la mia presenza nel Partito, sono a disposizione per qualsivoglia provvedimento”.