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‘Ridendo… sotto le stelle’, sabato 7 luglio si va in scena al Centro ecumenico

E’ partita col botto la prima serata della terza rassegna di teatro amatoriale ‘Ridendo… sotto le stelle’, organizzata a Lavinio stazione dall’Associazione Leonardo

BUONA LA PRIMA… E ADESSO NAPOLI DAI MILLE COLORI
E’ partita col botto la prima serata della terza rassegna di teatro amatoriale ‘Ridendo… sotto le stelle’, organizzata a Lavinio stazione dall’Associazione Leonardo di Ardea in partnership con Radio Omega Sound – la radio amica, che ha visto un numeroso pubblico accogliere con entusiasmo ed applausi a cielo aperto,  i tre distinti momenti di spettacolo in cui si è divisa la serata. Dopo un breve prologo dei danzatori Beatrice Chirichilli e Valerio  Veneziano, della Scuola Danza CST di Anzio, che hanno ballato una coerografia di Tamara Tagliaferri, sul tema della ‘Valigia degli attori’ canzone bellissima, ma poco conosciuta di Francesco De Gregori, che parla del mondo del teatro e dei suoi protagonisti, è andata in scena la rappresentazione degli allievi del Laboratorio di teatro del Centro Ecumenico stesso, diretto da Michelangelo Pastore, che hanno portato sul palco una commedia di Eduardo De Filippo, ‘Sogno di una notte di mezza sbornia’, con una bravura degna degli attori più grandi che si cimenteranno dalla prossima settimana su quello stesso palcoscenico.

Per finire, dopo lo spettacolo dei piccoli, Nicola Santoliquido e Alessandra Barranca, si sono cimentati nella piccola piéce dal titolo ‘Dinner for one’, un testo quasi inedito per l’Italia (messo in scena solo una volta,  5 anni fa dallo stesso Santoliquido) che ha entusiasmato i presenti.

A questo punto il ‘testimone’ è passato, simbolicamente, dalle mani di Michelangelo Pastore a quello di Riccardo Passalacqua e di Claudio Natili, rispettivamente autore e regista del prossimo spettacolo.

61 anni, Riccardo Passalacqua è l’anima della compagnia ‘Attori per caso’  che ha costituito, insieme ad altri sei amici nel 2016; la commedia che la compagnia presenterà a Lavinio il 7 luglio è ‘Napoli mille colori’, riedizione de ‘I colori di Napoli – Ciro Ciro tonto’, scritta tre anni fa dallo stesso Passalacqua, e portata nel periodo natalizio, con un grandissimo successo di pubblico, in tre indimenticabili serate al ‘Teatro delle Muse’ di Roma.

Da sempre amante della musica, la sua seconda grande passione, Riccardo Passalacqua, ha passato moltissimi anni ad organizzare eventi e spettacoli, sia cabarettistici che musicali (tra gli artisti presentati Marina Suma, Syria, tutto il gruppo del ‘Bagaglino’ e un giovanissimo e ancora poco conosciuto Enrico Brignano), prima di mettersi in gioco egli stesso.

Il suo debutto nel genere ‘commedia musicale’ avviene nel 1997, quando scrive insieme a Claudio Natili  ‘Una cavalleria piuttosto rusticana’, che verrà portata in scena, con le coreografie di Tina Fasanella (attrice del ‘Puf’) per oltre due anni, in numerosissimi teatri.

Tra le ultime attività dall’associazione ‘Attori per caso’, è stata nel novembre scorso, la raccolta di monologhi per un atto unico sul tema del ‘Femminicidio’, realizzato con i partecipanti del Laboratorio dello stesso gruppo teatrale. Un gruppo formato da una quindicina di persone, molto coeso, che senza voler esagerare, potremmo chiamarlo ‘una vera famiglia’, tanto è l’attaccamento e la voglia di ognuno di loro di stare insieme, e di organizzare ogni forma di spettacolo, da quello più serio (vedi la performance sul ‘femminicidio’), a quello più classico (‘Napoli mille colori’) a quello per i bambini (Harry a scuola di Magia).

Insomma un gruppo che trova la propria ‘forza’ nello stare insieme, uniti con il sano gusto di divertirsi e di divertire.

La storia della commedia si svolge in una piazzetta del rione partenopeo di Santa Lucia, nei primi anni del novecento, dove Ciro –che pur avendo grandi ambizioni artistiche- vive modestamente vendendo giornali come strillone.

Nel cuore ha un segreto l’amore per la bella Maruzzella ‘a chiù bella do ò quartiere’, ma non ha avuto mai il coraggio di confessarglielo; un giorno sente una voce di donna che gli chiede come stia conducendo la sua vita… scoprirà essere quella della madre, morta prematuramente senza aver avuto modo di conoscere. Sarà la madre a venirgli incontro e a cambiargli l’esistenza. Nel nostro incontro pre-spettacolo, abbiamo rivolto alcune domande al Passalacqua inerenti alla sua attività sia teatrale che sociale.

Come è nata la sua passione per il teatro?

“Con l’animazione nei villaggi turistici e con incontri fortunati che mi hanno spinto sempre più ad appassionarmi”

Perché una commedia musicale ambientata nella Napoli del primo novecento?

“Perché la commedia musicale è la mia passione, e deriva dal mio amore per il teatro musicale di Garinei e Giovannini. La storia è ambientata in una delle più belle città del mondo, Napoli, luogo in cui vivono i nostri personaggi… forse perché è la città italiana più italiana di tutte, che racchiude un po’ tutti i difetti e i punti di forza del nostro paese. Mi sembrava più semplice amplificare una sottile analisi sociale della nostra Italia”

Come associazione siete impegnati anche nel sociale. Ci può dire qualcosa sulla manifestazione contro il ‘femminicidio’ che avete fatto il 25 novembre scorso?

“Il femminicidio è una piaga che sta aggredendo la nostra epoca. Anche in Italia ormai la frequenza è incresciosamente allarmante e spesso protetta dall’omertà  o dalle scuse delle stesse vittime. Per me era tempo di dedicarmi ad uno spettacolo di sensibilizzazione a gravi realtà sociali e l’occasione è nata leggendo un articolo sul tema. Così ho selezionato ed adattato, per il teatro brevi monologhi, raccontando la donna, di oggi e di ieri. Ho tentato di ricordare come la donna negli ultimi sessant’anni ha lottato per annullare la differenza imposta dall’uomo e legalizzata come diversità sociale. Ho tentato di accendere una luce sulle potenzialità della donna spesso non considerate ed ho evidenziato la violenza che troppo spesso subisce. Attraverso quanto i miei occhi hanno filmato nella mia vita. Gli attori con i loro monologhi accompagnati da altrettanti meravigliosi temi musicali, suonati dalla semplicità del pianoforte, si sono alternati sul palcoscenico, pur rimanendo in controscena, per l’intera durata dello spettacolo rappresentando figure della quotidianità di ogni giorno”

A questo punto non rimane che invitare il pubblico alla rappresentazione di sabato 7 luglio alle 21, al teatro all’aperto del Centro Ecumenico SS.Anna e Gioacchino, in via di Valle Schioia a Lavinio Stazione.

Maurizio D’Eramo