Primo Piano

Nettuno, chiesa del cimitero come un magazzino. Rabbia social e politica a rilento

Ha scatenato più di una polemica la foto postata su Facebook questo pomeriggio dall’ex sindaco di Nettuno Carlo Conte. Lo scatto ritrae alcuni cassonetti vuoti e rotti riposti all’interno della chiesa del ‘600 del cimitero comunale di Nettuno. “La chiesetta del cimitero ridotta a ricovero di cassonetti, il ‘600 nettunese alla malora”. A riprendere il post anche l’associazione culturale Nettuno Olim Antium, da sempre in prima linea per la valorizzazione delle tradizioni e della storia nettunese. “Una situazione “blasfema” e incivile quella in cui versa la chiesetta seicentesca del cimitero, vogliamo il ripristino dei luoghi e i responsabili”. Carlo Conte, che per primo ha sollevato la questione, è amareggiato. “Come Sindaco – ha detto – ho recuperato il Forte Sangallo, magari la Chiesa è da sistemare, ma deposito di cassonetti è impensabile”.

Quella riguardante la chiesetta del cimitero è un’ordinaria storia, come tante in Italia, di lentezza politica e burocratica. La chiesa è sempre stata fruibile e una volta a settimana veniva celebrata messa, almeno fino al 2014. E’ l’anno della prima grande alluvione che ha paralizzato la città di Nettuno e non ha risparmiato neanche la zona del cimitero civile. Sotto la chiesa corre un fiume che con l’alluvione è “esploso” all’interno dell’antica struttura religiosa nettunese. Sopralluogo del comune, della Regione e anche delle Belli Arti con la chiesa che è dichiarata inagibile, allora come oggi. Con l’ampliamento del corpo 7, poi, i nuovi loculi sono stati posti nella zona cimiteriale che prima era utilizzata come magazzino. E si arriva ad oggi on i cassonetti rotti in attesa di essere ritirata dalla ditta incaricata nel giro di al massimo 24 ore riposti nella chiesa in attesa che la politica e le istituzioni intervengano, dopo il consueto rimbalzo di titolarità di intervento e soldi che mancano sempre, cosa che non è avvenuta con due sindaci e un commissario prefettizio, in attesa del lavoro del commissario prefettizio Bruno Strati che è oggi alla guida del comune del Tridente.