Secondo Spallotta “I disagi che tutti noi viviamo sulla nostra pelle, dall’aumento delle tariffe alle montagne di rifiuti sulle strade, non sono solo un problema tecnico o di rispetto delle norme contrattuali, ma affondano le loro radici nella privatizzazione del ciclo dei rifiuti che ad Anzio risale a circa trent’anni fa. Se le aziende del settore hanno come scopo quello di fare profitti, preferiranno adottare metodi che tenderanno a massimizzare i profitti e minimizzare i costi. Di qui la tendenza ad accumulare rifiuti senza una adeguata differenziazione, a creare discariche abnormi, in mano a società spesso in odore di malavita, a precarizzare i lavoratori del settore ecc. Tale settore – continua il candidato a Sindaco – è una fonte inesauribile di denaro per chi lo gestisce e di consensi politico- clientelari per gli amministratori, vista la modalità di gestione del personale sovente tramite false cooperative che fanno capo a consiglieri comunali e/o assessori.
La vicenda delle biogas, che ha visto Rifondazione comunista sempre protagonista contro la loro costruzione, si inquadra in questa tendenza a fare affari sulla pelle di cittadini, senza rispetto per le specificità del territorio. Secondo Spallotta e Lorenzo Silla, militante Prc e attivo sul tema rifiuti: “È sin troppo facile essere contro le biogas adesso, come fa tra gli altri De Angelis del centro destra. In realtà siamo stati noi e pochi altri, come le mamme della scuola Sacida. a contrastarle fin dall’inizio. La costruzione di impianti simili e di centri di stoccaggio rifiuti, tra l’altro di dimensioni abnormi, testimonia di come gli affari, intrecciati con la politica, usino il territorio a proprio piacimento, non rispettando affatto la Costituzione. Quest’ultima ovviamente prevede l’iniziativa privata, la quale però deve essere perseguita nel rispetto della responsabilità sociale e ambientale che si deve alle comunità in cui essa opera. Se eletti -continuano- andremo in Regione non solo per impedire che non vengano costruiti altri impianti, ma anche per chiedere la revisione dell’autorizzazione dell’impianto già avviato in Via della Spadellata, che ricordiamolo è stato previsto in prossimità di una scuola; ma pare che di questa scuola in Regione non sappiano nulla o abbiano fatto finta di non sapere”.