Home Politica Spallotta candidato ad Anzio: “Il servizio rifiuti deve tornare pubblico”

Spallotta candidato ad Anzio: “Il servizio rifiuti deve tornare pubblico”

Si è svolta domenica 20 maggio presso il comitato elettorale per Spallotta Sindaco in via della Fonderia 48, l’assemblea organizzata da Rifondazione comunista di Anzio sul tema del ciclo dei rifiuti e delle biogas.

Si è svolta domenica 20 maggio presso il comitato elettorale per Spallotta Sindaco in via della Fonderia 48, l’assemblea organizzata da Rifondazione comunista di Anzio sul tema del ciclo dei rifiuti e delle biogas. L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi cittadini oltre che di militanti di Rifondazione, ed è stata occasione per illustrare le intenzioni che hanno questo partito e il suo candidato a Sindaco sul tema della possibile riorganizzazione di questo servizio ad Anzio.

Secondo Spallotta “I disagi che tutti noi viviamo sulla nostra pelle, dall’aumento delle tariffe alle montagne di rifiuti sulle strade, non sono solo un problema tecnico o di rispetto delle norme contrattuali, ma affondano le loro radici nella privatizzazione del ciclo dei rifiuti che ad Anzio risale a circa trent’anni fa. Se le aziende del settore hanno come scopo quello di fare profitti, preferiranno adottare metodi che tenderanno a massimizzare i profitti e minimizzare i costi. Di qui la tendenza ad accumulare rifiuti senza una adeguata differenziazione, a creare discariche abnormi, in mano a società spesso in odore di malavita, a precarizzare i lavoratori del settore ecc. Tale settore – continua il candidato a Sindaco – è una fonte inesauribile di denaro per chi lo gestisce e di consensi politico- clientelari per gli amministratori, vista la modalità di gestione del personale sovente tramite false cooperative che fanno capo a consiglieri comunali e/o assessori.

Un settore del genere va ridisegnato da capo a piedi attraverso l’adozione di tutte le innovazioni tecnologiche possibili, tese a ridurre i costi e tutelare salute e diritti, ma tali innovazioni devono aver ricadute su tutta la collettività, attraverso riduzioni delle tariffe o tramite risparmi sostanziali di risorse da poter destinare dove ce ne sia più bisogno. Una gestione innovativa, interamente pubblica e affidata ad un comitato di gestione composto da amministratori, cittadini utenti e lavoratori, potrebbe essere la soluzione ideale, per migliorare il servizio, ridurre i costi e stabilizzare le maestranze, sottraendole alla precarietà e alla ricattabilità. Inoltre si impedirebbe al capitale mafioso  di operare in un settore strategico.

La vicenda delle biogas, che ha visto Rifondazione comunista sempre protagonista contro la loro costruzione, si inquadra in questa tendenza a fare affari sulla pelle di cittadini, senza rispetto per le specificità del territorio. Secondo Spallotta e Lorenzo Silla, militante Prc e attivo sul tema rifiuti:  “È sin troppo facile essere contro le biogas adesso, come fa tra gli altri De Angelis del centro destra.  In realtà siamo stati noi e pochi altri, come le mamme della scuola Sacida. a contrastarle fin dall’inizio. La costruzione di impianti simili e di centri di stoccaggio rifiuti, tra l’altro di dimensioni abnormi, testimonia di come gli affari, intrecciati con la politica, usino il territorio a proprio piacimento, non rispettando affatto la Costituzione. Quest’ultima ovviamente prevede l’iniziativa privata, la quale però deve essere perseguita nel rispetto della responsabilità sociale e ambientale che si deve alle comunità in cui essa opera. Se eletti -continuano-  andremo in Regione non solo per impedire che non vengano costruiti altri impianti, ma anche per chiedere la revisione dell’autorizzazione dell’impianto già avviato in Via della Spadellata, che ricordiamolo è stato previsto in prossimità di una scuola; ma pare che di questa scuola in Regione non sappiano nulla o abbiano fatto finta di non sapere”.