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I 5 stelle di Nettuno ai ferri cortissimi, stop alle riunioni si dialoga ‘in pubblico’

Non c'è più filtro nella crisi a 5 stelle che sta affossando l'Amministrazione Casto a Nettuno, a poco più di un mese dal voto di Anzio. Il gruppo dei quattro consiglieri duri e puri del Movimento, che non hanno accettato il 'metodo' del documento segreto

Non c’è più filtro nella crisi a 5 stelle che sta affossando l’Amministrazione Casto a Nettuno, a poco più di un mese dal voto di Anzio. Il gruppo dei quattro consiglieri duri e puri del Movimento, che non hanno accettato il ‘metodo’ del documento segreto per sfiduciare la giunta scelta da Casto, sta mettendo il Sindaco e i restanti dieci consiglieri di fronte alle conseguenze brutali dell’errore compiuto che rischia ora di essere fatale.

I quattro dissidenti, Giuseppe Nigro, Daniela De Luca, Simonetta Petroni e Marco Montani lo avevano annunciato: Vogliono risposte precise sul ‘metodo’, che è stato violato, e le vogliono dal garante del Movimento 5 stelle e Sindaco eletto che considerano apertamente omissivo su una serie di questioni imprescindibili. Nessuna convocazione, nessun incontro, nessun confronto fino a che il Sindaco non avrà risposto a quattro semplici quesiti (Documento segreto, consiglieri che hanno collaborato con l’opposizione, espulsione e riammissione di Monti che non ha votato il bilancio, questione preventivi). Ma in quelle risposte – è chiaro – si nasconde comunque il rischio della fine prematura di questo percorso politico che è sembrato granitico per 18 mesi e che dal 15 marzo pare invece appeso ad un filo. Non solo. I dieci consiglieri che hanno chiesto la sfiducia di parte della giunta, che non hanno contattato i quattro quando hanno prodotto il documento, oggi sono in pressing sul gruppo con ‘messaggi – scrivono i quattro – che a ben leggerli hanno il sapore di avvertimenti quantomeno inopportuni’. E’ chiaro che il dialogo tra le parti, se così si può definire, ora si fa sulla stampa, di fronte alla città e ai cittadini. Il Sindaco sulla crisi non ha mai detto una parola, i dieci consiglieri l’hanno persino negata insultando la stampa. Oggi la verità è sotto gli occhi di tutti.