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Monti non vota il bilancio e chiede scusa al Sindaco Casto, costretto a trattare

Il consigliere Claudio Monti, dietro Tortis e Gallina

E’ stata pubblicata su una testata locale la lettera aperta del consigliere comunale a 5 stelle di Nettuno Claudio Monti che, lo scorso marzo è stato oggetto di una richiesta di espulsione inviata al Movimento 5 stelle nazionale dal Sindaco di Nettuno Angelo Casto per non aver votato il bilancio (per due anni di seguito), ma anche in seguito alla rivelazione del consigliere comunale di opposizione Claudio Dell’Uomo, che ha raccontato come, da mesi, alcuni consiglieri di maggioranza fornissero all’opposizione argomenti per mettere in difficoltà l’Amministrazione Casto.

“In merito a quanto occorso in occasione del consiglio comunale del 15/03/2018 – scrive Monti nella lettera – vorrei esprimere a tutta la cittadinanza in primis, quindi al sindaco ed ai colleghi consiglieri di maggioranza, le mie più sentite scuse. Ciò che è accaduto, mi sia concesso il beneficio del dubbio, non è stato il frutto di atti premeditati contro il Movimento o che non tengono a cuore le linee programmatiche di questa amministrazione. A mia unica discolpa posso solo dire che sono un attivista di lungo corso. Ho creduto sin da subito nei principi del Movimento, per poi sposare in toto il programma che questa amministrazione ed il sindaco Casto stanno egregiamente attuando con onestà ed alacrità. Pertanto faccio pubblica ammenda quale atto sentitamente dovuto, non per me, ma per la ferma condivisione che provo nei confronti del progetto tanto sognato per Nettuno. La mia speranza è sempre quella di poter proseguire nella sua attuazione, come fin ora fatto con devozione e serietà. Questo sento di dover esprimere. Grazie Claudio Monti”.

Un documento che ha il sapore dell’incredibile alla luce di una serie di eventi noti a tutti, che si fa finta di non ricordare. Il consigliere Monti, ad esempio, insieme ai consiglieri Gallina e Tortis, non ha votato il Sindaco Casto quando si presentò per l’Area Metropolitana. Fatto che, nel mondo grillino, fece rumore anche fuori Provincia. Non solo. Il consigliere Monti ha avuto un percorso di scontro costante con l’Amministrazione Casto, non votando, tra l’altro, lo stop al rinnovo delle proroghe per il Servizio di pulizia del Comune. Il primo e poi il secondo Bilancio non condiviso sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del Primo cittadino (non si dimentichi che Monti, in quel consiglio, andò a parlare con i consiglieri di opposizione dicendo loro che se fossero usciti non ci sarebbe stato il numero legale, sotto gli occhi del Sindaco Casto e della stampa). Casto ha chiesto ai 5 stelle l’espulsione e di suo pugno ha firmato l’estromissione di Monti da tutte le commissioni consiliari. Un gesto estremo, che il consigliere Monti non ha accettato, presentando ricorso al Prefetto.

L’ultimo passaggio sull’espulsione di Monti il Sindaco Casto lo ha fatto in consiglio. “Monti è fuori dal Movimento – ha detto – chiedo la fiducia di tutti i consiglieri tranne uno che per me non è più 5 stelle. Basta uno a dire di no…”. Un ultimatum in piena regola quello del Sindaco, che ha fatto capire di essere pronto a lasciare sulla questione. Ma poi è esplosa un’altra crisi, quella dei quattro. Buttare fuori Monti va bene, quindi, ma solo se tutti sono uniti. Con il gruppo spaccato anche Monti torna utile, in termini numerici.

Monti oggi chiede scusa (Gallina e Tortis hanno detto chiaramente al Sindaco che la sua espulsione non l’avrebbero votata, mettendolo con le spalle al muro), senza spiegare il perché del suo comportamento. Chiede il beneficio del dubbio (come i consiglieri grillini hanno fatto anche per il comportamento di Cataldo in consiglio comunale, quanti dubbi a 5 stelle questa maggioranza, ci chiediamo, sarà in grado di sopportare). Ora la parola va al Sindaco. Bisognerà capire se Casto dopo i passi compiuti (la richiesta di espulsione dal Movimento e la revoca dalle commissioni consiliari) si rimangerà la durissima presa di posizione avvenuta in consiglio davanti alla città intera. I numeri sono contro il Sindaco, che se non vuole cadere non solo deve tenersi stretto Monti, ma cercare di recuperare anche qualcuno dei quattro consiglieri che gli ha scritto nei giorni scorsi. Un Sindaco che oggi sembra costretto a trattare. Le lettere dei quattro sono ben diverse da quella di Monti, piene di principi etici del Movimento e non di scuse in cui non si da spiegazione alcuna dei gesti compiuti. Una cosa sembra certa a questo punto. Sia che Monti venga riaccolto dal Sindaco oppure no siamo lontanissimi dall’unanimità chiesta dal Sindaco ai suoi consiglieri. E c’è ancora chi aspetta risposte precise a precise domande da un Primo cittadino che in questi giorni pare costretto a dover ingoiare molti rospi. E chissà se il consigliere Monti sarà perdonato dai consiglieri grillini tutti o solo da due, o magari da dieci.