Pubblicato il bando di gara per la riqualificazione e messa in sicurezza della Torretta del Forte Sangallo che, da tempo, a causa del rischio crollo, ha reso impossibile utilizzare la discesa al mare che si trova a fianco dello Stabilimento Vittoria ed ha richiesto la realizzazione di una pedana alternativa.
“Anche per la torre di guardia del Forte Sangallo – si legge nella nota del Comune – è giunto finalmente il tempo della riqualificazione che la renderà di nuovo patrimonio integrante del Forte: è stata aperta presso la Stazione Unica Appaltante la procedura per la gara pubblica che aggiudicherà il cantiere di “Lavori urgenti di consolidamento statico e restauro conservativo da eseguirsi sulla torre di Forte Sangallo”. L’importo a base d’asta è di € 213.000,00 (di cui € 124.156,66 per i lavori a base d’asta e € 88.843,34 oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza). La data di fine pubblicazione della gara è prevista al 26 febbraio prossimo. Anche questo intervento di pregio e recupero storico-culturale è stato inserito dall’Amministrazione fra quelli del Piano Triennale delle Opere Pubbliche e farà tornare la torretta ai Nettunesi dopo che per decenni è stata interdetta al pubblico a seguito di lavori di un privato che, acquistato il Forte, ne devastò l’estetica esterna con una cementificazione lasciando inoltre fortemente compromesso l’interno. Adesso il cantiere dovrà provvedere alla ricostruzione della muratura mancante, a cucire delle lesioni, a rinforzare e consolidare murature, volte e calpestio, sostituire il solaio e la scala di accesso alla torretta. L’Amministrazione Casto sta dunque dando seguito all’impegno di una grande opera di riqualificazione anche sul Forte Sangallo, rompendo la lunga e annosa assenza di interventi in questo luogo della memoria e dell’identità nettunese con risorse stanziate su due lavori imponenti: questo della Torretta e quello sul Fossato del Forte, annunciato pochi giorni fa, dove si interverrà per una riqualificazione globale che incida anche sulla progressiva erosione della falesia sulla parete di cinta tramite un lavoro di ingegneria e architettura a basso impatto ambientale con la tecnologia delle terre armate”.