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La rabbia di Millaci in consiglio: “Non accetto morali e non sono indagato”

In consiglio comunale ad Anzio prende quindi la parola il consigliere Massimiliano Millaci, protagonista di alcune intercettazioni ambientali, che non senza rabbia replica ai colleghi e a chi ha diffuso i documenti nonostante lui non fosse indagato. “Rispondo al collega Bernardone sulle Biogas, molti di noi non erano neanche in consiglio. Poi vorrei dire a Del Villano che ci ha detto di di essere rimasto fuori e sulle deleghe, io stesso gli ho chiesto se voleva passare in maggioranza. Poi dico a Geracitano che neanche sapevo che era uscito in Forza Italia, che magari poi ci spiega cosa è accaduto. Quindi parlo delle intercettazioni che tutti stanno aspettando di discutere. “Non accetto morali da chi è 100 volte peggio di me, io cammino a testa alta, per chi scrive sul suo blog e per chi commenta, lo dico al signor Del Giaccio. Mia madre si è sentita male per aver letto cose che non hanno profilo legale. La gente deve stare attenta a scrivere e parlare qui ci sono famiglie che possono soffrire. Posso fare chiarezza con tutti su quello che mi è stato detto e di cui ho parlato con il signor Placidi”. Quindi ha detto la sua Eugenio Ruggiero. “Ci siamo divisi sul metodo  come centrodestra – ha detto – ma tutti volevamo il bene della città. Non ci ha insegnato molto la campagna elettorale dura, ne a noi ne a chi ci contesta ed usa lo stesso metodo. Spero in una rimodulazione del centro destra per dare un senso a questo sacrifico e questa umiliazione che si sta subendo. Rimanere vittime di chi si erge a giudice senza avere prove è assurdo- Non ci scordiamo le vittime di Tangentopoli. Oggi sindaco ti trovi a dover affrontare questa cosa: ci sono due strade, o ti dimetti o si azzera la giunta per far si che se ci sono i presupposti si vada avanti, dando il giusto valore alla situazione che si è venuta a creare”.