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Impianti sportivi e polemiche a Nettuno, il Sindaco: “Non si poteva fare altrimenti”

Mentre le Associazioni sportive di Nettuno escluse dal bando per gli impianti annunciano battaglia, l'Amministrazione comunale

Mentre le Associazioni sportive di Nettuno escluse dal bando per gli impianti annunciano battaglia, l’Amministrazione comunale prova a spiegare come sia stato possibile che, a fronte di una riorganizzazione del patrimonio di strutture che pure ci poteva stare, si sia finito con il concedere due campi ad altrettante società che ne snatureranno la destinazione d’uso, finendo di fatto con il cancellare lo sport delle bocce e a ridurre gli spazi per il baseball, sport cittadino per eccellenza, sempre più sulla carta e sempre meno nei fatti. Altri due impianti, assegnati alle stese società, quanto meno non verranno modificati.

I cambi di destinazione d’uso – chiediamo al Sindaco Angelo Casto – con il bocciodromo assegnato al Busen e il Campo di baseball Andrea Sacchi assegnato al Don Pino Puglisi sembrano scelte criticabili. Seppur prevista dal bando, non era preferibile mantenere le strutture alla loro destinazione originaria? 

“L’Avviso prevedeva la possibilità di variare la destinazione d’uso – risponde il Sindaco – poiché in passato per alcuni impianti i bandi sono andati deserti manifestando una continua mancanza di interesse verso alcuni tipi di strutture: cambiata la cosa, tutti gli impianti (tranne il Palazzetto dello Sport edificio A) hanno ricevuto istanze”.

Come spiega il grande numero di domande non ammesse? 

“Nonostante siano state presentate richieste per tutti gli impianti, non tutte le ASD partecipanti all’Avviso hanno però presentato domande con requisiti tali da raggiungere il punteggio idoneo per essere fra i soggetti assegnatari e ciò spiega le domande non ammesse”.

Secondo Lei non sarebbe stato preferibile assegnare quattro strutture a quattro società diverse? 

“Quanto verificatosi attualmente non poteva trovare altra soluzione che chiedere la rinuncia ad uno dei due impianti assegnati che sarebbe – di conseguenza – andato deserto fino a nuova procedura. Attualmente però, non vi erano neanche altri soggetti ad aver superato i criteri previsti e ad aver manifestato interesse verso quegli stessi impianti che risultano quindi aggiudicati a due società. Abbiamo però preso atto di quanto verificato e per prossimi avvisi la Dirigenza sta valutando di porre un vincolo per cui chi ha già in assegnazione un impianto non possa presentare istanza per un secondo, anche al fine di ampliare le chance per tutti soggetti potenzialmente interessati, nella speranza poi che non vadano deserti”.

Viste le polemiche per i canoni di concessione giudicati troppo alti e il mancato rispetto delle destinazioni d’uso delle strutture sportive ritiene che si debba avviare un dialogo più costruttivo con le realtà sportive del territorio? 

“I canoni – conclude il Sindaco – sono stati stabiliti con Regolamento dal Commissario Prefettizio e ad ora non avevamo alcuna possibilità di cambiarli”.

Quindi sono stati rispettati i canoni, il regolamento e la legge, ma all’esito dei fatti resta l’amarezza di un risultato che sconfigge lo sport, il buon senso, che cancella le bocce e lascia a casa due squadre di baseball che si sono distinte al punto di vincere degli scudetti, che rappresentano o rappresentavano il futuro del baseball a Nettuno e che grazie a questo nuovo corso sono a casa. Tutto giusto per carità, tutto legale e trasparente eppure evidentemente tutto sbagliato.

di Davide Bartolotta