L’esposto riguarda le esalazioni odorigene, la puzza per capirsi che emana il sito, ma a sorprendere più delle domande dei cittadini sono le risposte dell’Arpa.
“Si segnala per l’ ennesima volta – si legge nell’esposto – l’enorme disagio inflitto ai Cittadini residenti nei Quartieri periferici di Nettuno e nelle zone circostanti Le Ferriere dovuto all’ INSOPPORTABILE EMISSIONE ODORIGENA proveniente dall’interno dell’Impianto ACEA Ambiente ex Kyklos. E’ oramai ufficialmente stabilito che le emissioni odorigene sono “INQUINAMENTO” come disposto dal TAR Veneto, Sez. III, n. 573, del 5 maggio 2014 che recita: “Le emissioni odorigene rientrano nella definizione d’inquinamento atmosferico e di emissioni in atmosfera. Anche se non è rinvenibile un riferimento espresso alle emissioni odorigene, le stesse debbono ritenersi ricomprese nella definizione di «inquinamento atmosferico» e di «emissioni in atmosfera», poiché la molestia olfattiva intollerabile è al contempo sia un possibile fattore di «pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente», che di compromissione degli «altri usi legittimi dell’ambiente», ed in sede di rilascio dell’autorizzazione, dovendo essere verificato il rispetto delle condizioni volte a minimizzare l’inquinamento atmosferico (infatti per l’art. 296, comma 2, lett. a, del Dlgs. 152/2006, il progetto deve indicare le tecniche adottate per limitare le emissioni e la loro quantità e qualità), possono pertanto essere oggetto di valutazione anche i profili che arrecano molestie olfattive facendo riferimento alle migliori tecniche disponibili.
Si richiamano a tal riguardo alcune espressioni del Giudice Penale:
Inoltre:
Inoltre:
C ) Nell’ allegato terzo alla parte quarta del d.lgs.n. 152/06 e sm in cui sono indicati i criteri generali da adottare in materia di bonifica e messa in sicurezza, si legge che gli interventi di bonifica e di messa in sicurezza devono essere condotti secondo criteri tecnici generali e fra questi criteri si trova l’indicazione di”.. evitare ogni rischio aggiuntivo a quello esistente di inquinamento dell’aria, delle acque sotterranee e superficiali, del suolo e sottosuolo, nonché ogni inconveniente derivante da rumori e odori”.
Inoltre:
D ) Nel D.M. 5 febbraio 1998 “Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 si legge all’art.1 che ” Le attività, i procedimenti e i metodi di recupero di ciascuna delle tipologie di rifiuti, individuati dal presente decreto, non devono costituire un pericolo per la salute dell’uomo e recare pregiudizio all’ambiente, e in particolare non devono: ……. causare inconvenienti da rumori e odori;”
Inoltre: E ) Nel D.Lgs. 13 gennaio 2003, n. 36 (1).”Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti si legge ” Devono essere previsti sistemi e/o misure atte a ridurre al minimo i disturbi ed i rischi provenienti dalla discarica e causati da: ….- emissione di odori e polvere”. La grave situazione odorigena, testimoniata da 330 Cittadini che hanno sottoscritto altrettante schede indicanti l’ origine e l’ entita’ dei fetori emessi dalla Acea Ambiente, dimostra viceversa che tutte le suddette prescrizioni vengono disattese . I punti principali di emissione dei miasmi sono posti nei due settori di biofiltraggio come oramai testimoniato dagli stessi cittadini che ne hanno localizzato l’ origine seguendo la direzione del vento e risalendo alle due fonti. Su questa base in data …….sono state raccolte le schede di testimonianza di 330 cittadini che possono essere consultate a richiesta in qualsiasi momento. All’Arpa Lazio, Direzione Tecnica e Divisione Atmosfera ed Impianti è demandato il controllo dell’ efficienza dei biofiltri. Pertanto a questo Ente il Comitato rivolge in prima battuta le seguenti domande:
L’Arpa ha risposto al Comitato precisando che non ha mai eseguito le analisi menzionate ai punti c, e, g e h. Nessun controllo sulle emissioni, sui biofiltri, nessun limite imposto per i cattivi odori nella zona. L’Arpa mette poi a disposizione del presidio le Valutazioni tecniche compiute sul sito e già inviate in Regione, che dovranno essere ritirate in sede.