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Violenza di genere, a Nettuno sottoscritto il Protocollo Operativo Interistituzionale

Ieri nell’Aula Consiliare del Comune di Nettuno si è tenuto un incontro sul tema della violenza di genere, fenomeno che, alla luce delle denunce pervenute alle Forze di Polizia e ai Centri di ascolto vede spesso ripetersi episodi di violenza fisica, psicologica, morale, sessuale in danno di donne anche in questi territori.
All’evento, promosso dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri Giancarlo Amato, supportato da un team multispecialistico, hanno presenziato i vertici delle Forze dell’Ordine, dell’UTTAT, dell’Ufficio locale Marittimo, i Dirigenti Scolastici, il Garante per l’Infanzia, Rappresentanti dell’Associazionismo che si occupano più direttamente del fenomeno (Promo Civitas, AIDE, il Centro antiviolenza Marielle Franco, l’Abbraccio del Mediterraneo).
Per il Comune di Nettuno presente la Commissione Straordinaria, la Dirigente dei Servizi Sociali e relativo personale, il Comandante della Polizia Locale; presente altresì il responsabile della funzione supporto 3 del PEC.
L’incontro è servito a fare il punto della situazione sulle strutture e sulle risorse operanti sul territorio per contrastare  la violenza di genere soprattutto per quanto riguarda il piano preventivo che vede il coinvolgimento, in un ottica di sapiente ed equilibrato gioco di squadra, a fianco delle Istituzioni (Magistratura, Forze dell’Ordine, Comune, Scuole), le Forze del volontariato operanti in tale delicato ambito.
Si è preso atto che è strutturata sul territorio una rete con centri di ascolto e di accoglienza operativa e funzionale, in grado di far fronte all’occorrenza ad esigenze e necessità che si presentano.
Negli interventi che si sono susseguiti si è avuto modo di rilevare l’attenzione, la passione e l’entusiasmo, oltre che lo slancio etico con cui tanti volontari svolgono attività di ascolto e se del caso di assistenza, accompagnando le vittime di violenze fisiche, morali, psicologiche, sessuali nel percorso difficile e difficoltoso per allontanarsi da ambienti “ostili ed avvelenati”, per recuperare un’esistenza libera e dignitosa, fiducia  nelle istituzioni chiamate ad occuparsi delle loro vicende di donne violentate, mortificate, umiliate, brutalizzate, offese, discriminate per il comportamento di un compagno, marito o convivente violento (per fattori endogeni o esogeni), perché spesso permeato di  cultura patriarcale o perché portatore di qualche disturbo della personalità.
Al livello generale è stato generalmente sottolineato che di fronte alla violenza spesso gratuita di persona inadeguata, disturbata, il rimedio, oltre il rifiuto di modelli estetici spesso proposti da pubblicità negativa, è l’affermazione di una cultura del rispetto dell’altro/a, sempre e comunque, il rafforzamento costante delle reti di alleanza e protezione esistenti (scuola, famiglia, parrocchia, istituzioni, volontariato), un’assistenza legale, medica, psicologica e materiale puntuale ed adeguata, una giustizia più celere e satisfattiva.
Si è convenuto infine, sulla necessità di tenere incontri periodici, magari bimensili,  per fare costantemente il punto della situazione, al fine di rilevare immediatamente eventuali criticità o punti di debolezza e per ricalibrare, se del caso, potenziandola ulteriormente, la rete di protezione strutturata sul territorio, che comunque, al momento si rileva di buon livello.
A conclusione dell’incontro è stato sottoscritto un Protocollo Operativo Interistituzionale dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri Giancarlo Amato, dal Prefetto Antonio Reppucci della Commissione Straordinaria e dal responsabile della funzione supporto 3 del PEC Gaetano Russo.