Home Politica Alicandri: “Salvini dove ha preso il video del Magistrato? Chi ci spia”

Alicandri: “Salvini dove ha preso il video del Magistrato? Chi ci spia”

“Allora è proprio vero che siamo tutti controllati, fotografati, videoregistrati e schedati?”. Lo scrive l’ex consigliere del Pd di Nettuno Roberto Alicandri a proposito dei video del magistrato pubblicato dal Ministro della Lega Salvini.
”Quanto veniva preconizzato da Orwell in 1984 si è quindi avverato? Nel libro, com’è noto, lo Stato controllava tutto e tutti, spiando e incoraggiando la delazione, per soffocare anche il minimo anelito di libertà, e quanto accaduto in Sicilia, dove un magistrato è stato ripreso e schedato anni fa ad una manifestazione, non sembra proprio essere diverso da una sorta di “grande fratello” dove lo Stato, o chi per lui, controlla tutti noi. È bene ricordare che manifestare è un diritto garantito dalla nostra Costituzione e quindi perché mai dovremmo essere schedati ed archiviati in un file per averlo fatto se non per ricattarci o intimidirci? Il video utilizzato da Salvini è un atto gravissimo che colpisce la libertà personale e quella di manifestare liberamente il proprio pensiero ed il silenzio del solito Piantedosi lo è altrettanto. Chi ha dunque filmato quella manifestazione tirandola fuori dopo più di 5 anni? Per quante altre manifestazioni pacifiche è avvenuta la stessa cosa? Non ci si può nascondere dietro un dito. Se fosse dimostrato che lo Stato, direttamente o indirettamente stia effettivamente controllando in questo modo le nostre vite cosa ci sarebbe di diverso tra la nostra democrazia e una dittatura? Sappiamo bene che questo è sempre accaduto nei regimi antidemocratici. Queste grandi orecchie e grandi occhi erano utilizzati durante il fascismo come durante le dittature militari del sud America, senza dimenticare i metodi della famigerata Stasi della Germania est, per arrivare al riconoscimento facciale dell’odierna Cina. Ebbene, sappiamo cosa tutto ciò ha comportato per le libertà personali e quante persone ne hanno subito le conseguenze. Quanto accaduto alla giudice che ha avuto l’ardire di dire la verità, ovvero che un decreto con il quale i migranti vengono chiusi in un campo di concentramento a meno che non paghino una tangente di 5mila euro allo Stato, non può che essere anticostituzionale, deve essere un campanello d’allarme per tutti noi che ogni giorno non abbiamo paura di esternare il nostro pensiero. Tira un’aria pesante e se qualcuno pensa davvero che sia un bene che tutti noi si sia controllati questa cosa è ancora più preoccupante, perché vuol dire che una parte del Paese sarebbe sostanzialmente pronta a servire una dittatura”. Roberto Alicandri.