L’AGE.NA.S – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali ha inserito nel Manuale Operativo delle Best Practice il progetto della Asl Roma 6 “L’infermiere di famiglia e comunità come modello innovativo di integrazione ospedale-territorio nella gestione della cronicità”.
Il Manuale, pubblicato da AGENAS, rappresenta uno strumento operativo di guida per le Regioni e tutti gli stakeholder interessati nella pianificazione strategica ed esecutiva in materia di gestione della cronicità, attraverso la raccolta sistematica di strumenti concettuali e metodologici per l’analisi, la progettazione e la valutazione di interventi di programmazione e di change management.
Il documento è il risultato della messa a sistema di competenze e conoscenze multidisciplinari, basate sul lavoro degli esperti del Ministero della Salute e di AGENAS, sulla condivisione di esperienze e sul confronto reciproco tra gli operatori del settore https://www.agenas.gov.it
Il dirigente Asl Roma 6 delle Professioni Sanitarie e Infermieristiche Claudio Federici ha ribadito il ruolo di fondamentale importanza che hanno gli Infermieri di famiglia e comunità sul territorio della Asl Roma 6, figure di riferimento che oggi vengono riconosciute come modello innovativo e fondamentale nella gestione dei pazienti cronici.
Un concetto ampiamente espresso dal Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Francesco Marchitelli nella due giorni degli Stati Generali della Comunicazione Sanitaria promossi da Federsanità Anci Regionali.
“Il Territorio non può prescindere da Noi Azienda Sanitaria e partendo da questo presupposto diventa di fondamentale importanza ragionare nell’ottica di una grande Comunità del benessere che mette in campo buone pratiche come quest’ultima che ha ottenuto un apprezzato riconoscimento dal’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. In quest’ottica non possiamo non focalizzarci sulla formazione e la concreta attuazione dei nostri progetti”.
L’obiettivo più generale del progetto è quello di mantenere, e migliorare nel tempo, l’equilibrio e lo stato di salute della famiglia, nella comunità, aiutandola a evitare o gestire le minacce alla salute.
Nello specifico si punta a rafforzare le attività territoriali della ASL Roma 6 tramite l’integrazione dei percorsi di Cure Primarie con i processi delle Cure Intermedie e Ospedaliere, sostenere i percorsi di continuità assistenziale tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio e nell’ambito dei servizi territoriali sanitari e sociosanitari residenziali e semi-residenziali, favorire un approccio proattivo trasversale attraverso cui il paziente viene seguito, guidato e aiutato nei suoi bisogni di salute, promuovere l’aderenza ai piani terapeutici e riabilitativi- e riconoscere tempestivamente situazioni di rischio sanitario.
In breve, si riporta il giudizio sintetico emerso dal gruppo di valutazione scientifica “PONGOV Cronicità” dell’AGE.NA.S:
“La pratica declina compiutamente attività, ruolo, e competenze, dell’IFeC come figura perno della visione di un’assistenza territoriale proattiva, radicata nella decodifica e risposta al bisogno di salute anche in relazione ai suoi determinanti sociali. Pregevole l’attenzione alla dimensione empowerment, con aggiornamento ripetuto delle misure di capacità di autogesione. Articolata la serie di indicatori di monitoraggio proposti, e altamente significativi i risultati presentati”.