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Premio dell’Unione Europea per il progetto “SeaPaCS” di Anzio

 

Il progetto europeo “SeaPaCS. Scienza partecipativa contro l’inquinamento marino”, realizzato ad Anzio da giugno a settembre 2023 è stato insignito del prestigioso premio dell’Unione Europea Citizen Science Prize 2024 – Diversity & Collabora7on Award.
Il premio è stato conferito il 5 settembre a tre cittadini di Anzio, in qualità di rappresentanti dell’intero team di ricerca: la coordinatrice scientifica di progetto Chiara Certomà, ricercatrice in geografia sociale dell’Università Sapienza di Roma (prima all’Università di Torino), il co-coordinatore tecnico Federico Fornaro, direttore dell’agenzia di video-documentazione Raw-New e membro della Lega Navale Italiana sezione Anzio, come anche il fotografo ufficiale del progetto Giuseppe Lupinacci. Del team di coordinamento hanno fatto parte anche Luisa Galgani, oceanografa chimica dell’Università di Siena, e Alessio Corsi dirigente di formazione e ricerca presso il CNR ISMAR.
La cerimonia di premiazione si è tenuta durante il Festival Internazionale “Ars, Technology and Society 2024” organizzata dal celebre istituto Ars Electronica, Linz (Austria), alla presenza di migliaia di ricercatori, artisti, innovatori sociali e rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali. Il Prix Ars Electronica è il concorso di media art più longevo al mondo reputato come barometro dell’avanguardia internazionali su scienza, innovazione, tecnologia.
SeaPaCS è stato “Premiato per l’eccellenza negli approcci di base, nella collaborazione esplorativa, nella diversità culturale e di genere, nella partecipazione della comunità, nel coinvolgimento delle parti interessate e nell’inclusività sociale”.
Supportato dalla Commissione Europea attraverso il progetto quadro IMPETUS4CS, e dal programma delle Nazioni Unite UN Ocean Decade, il progetto SeaPaCS è stato condotto da un team multisettoriale specializzato in tecniche di esplorazione, documentazione e coinvolgimento multidisciplinari e radicalmente partecipative e strumenti informali per identificare questioni specifiche del contesto e, basandosi sulle competenze tacite degli attori locali e sulle capacità di progettazione multisettoriale, per trasformare queste in conoscenza trasformativa verso la sostenibilità equa.