Home Politica Intervista al Commissario di Nettuno Reppucci: “I cittadini si riprendano la città”

Intervista al Commissario di Nettuno Reppucci: “I cittadini si riprendano la città”

Il Commissario Antonio Reppucci

A distanza di 8 mesi dall’insediamento a Nettuno della Commissione Straordinaria, avvenuto il 7 dicembre, incontriamo il Prefetto Antonio Reppucci, coordinatore della Commissione Straordinaria, per un primo resoconto delle iniziative intraprese, dopo lo scioglimento del Comune per ingerenze della malavita organizzata.
“Assieme ai colleghi – riferisce il Prefetto – stiamo portando avanti, con energia e determinazione, un non agevole lavoro, che si sviluppa a vari livelli e a varie direzioni, a cominciare dalla riorganizzazione della struttura organica, asfittica e depotenziata e da una lotta più efficace ed energica all’evasione alle varie forme di tributi, che da anni condizionano pesantemente l’azione del Comune sul piano operativo (lenta, farraginosa, non sempre remunerativa), spesso conseguente alla mancanza di risorse economiche anche per far fronte alle esigenze più elementari. In ordine alla struttura organica ed una sua rivisitazione ed un suo ricalibramento, prioritariamente si è ritenuto di provvedere ad un potenziamento attraverso lo svolgimento di alcune procedure concorsuali, per l’assunzione di profili di Istruttori e Funzionari dei quali si sente fortemente e gravemente la carenza in quanto gli stessi sono deputati alla trattazione delle pratiche in posizione di sottordinazione ai responsabili dei settori. Intanto c’è un nuovo Segretario Comunale, un nuovo dirigente ai lavori pubblici e, tra qualche giorno, un nuovo responsabile del settore ragioneria e tributi”.
Nelle scorse settimane ha parlato del concreto rischio di dissesto, qual è la situazione che avete trovato qui a Nettuno?
Indubbiamente la situazione economico-finanziaria preoccupa non poco, risultando oltre a parecchi debiti pregressi che dovremo riconoscere (vedi fatture Enel per oltre 800 mila euro per consumi energetici 2015-2016, risarcimento danni alla ditta che aveva vinto la gara per la realizzazione della piscina comunale ed altre vicende in corso di definizione) una montagna enorme di residui attivi per tributi non riscossi, soprattutto rifiuti ed Imu risalenti anche a 15 anni fa, dei quali l’Agenzia delle Entrate, incaricata della riscossione coattiva, ha preannunciato difficoltà notevolissime in termini di riscossione, e comunque prevedibilmente non si introiterà più del 40% del previsto.
Un lavoro intenso ed irto di difficoltà ci attende e che, comunque, nel solco della netta distinzione tra sfera politica e sfera gestionale (in passato c’era commistione tra i due ambiti con ingerenza costante della prima nella seconda), intendiamo privilegiare cultura e sociale, anche consapevoli che i cittadini possano e debbano riflettere e trarre le conclusioni più pertinenti su quanto avvenuto e sulla necessità di agevolare, con proposte e collaborazioni, un auspicabile cambiamento di rotta per un futuro governo della città che faccia il salto di qualità in termini di erogazione dei servizi nel contesto di un fecondo rapporto fiduciario tra Comune e Cittadini, di cui si è notato prevalentemente, come sottolineato anche dal mondo dell’associazionismo più impegnato ed attivo, silenzi, sfiducia, indifferenza, rassegnazione fatalistica”.
A livello di struttura organica, che ha citato prima, che criticità avete riscontrato?
Dopo questi primi 8 mesi la situazione all’interno del Comune, ma anche all’esterno, per quanto riguarda le dinamiche socio-economiche del territorio, ci appare abbastanza chiara e ben delineata con punti di forza e di debolezza che, purtroppo, sono parecchi, peraltro ripetutamente segnalati, anche in maniera vivace ed accorata, da molte associazioni e numerosi cittadini, oltre che dai social network locali e riconducibili, per quanto riguarda l’azione amministrativa e la funzionalità operativa quotidiana, alle già citate gravi carenze di personale e di risorse economiche, ad approssimazione organizzativa, disordine a livello archivistico e forti difficoltà nel reperimento di atti e documenti, dotazione tecnologica ed informatica non sempre efficace ed appropriata, scarso livello di trasparenza, esteso contenzioso, inadeguata distribuzione del personale tra i vari settori, carenza dei corretti flussi di informazione, scarsa energia di stimolo, indirizzo e controllo della componente politica, mancanza di non pochi regolamenti e mancati aggiornamenti di taluni, scarsa comunicazione interna ed interazione tra uffici che non parlano tra loro, criticità tutte che si riverberano sul livello dei servizi erogati alla comunità. Invero nel contesto della struttura non mancano unità di personale qualificate, motivate, con senso dello Stato, che si prodigano con slancio e passione per servire i cittadini; certamente al di là di carenze quantitative conclamate – negli ultimi anni sono andati in pensione molte decine di unità di personale non sostituite – va anche sottolineato che è mancata una politica efficace del personale (assenza di qualificazione dello stesso attraverso opportuni corsi di aggiornamento).

Il Commissario Antonio Reppucci

Per quanto riguarda il territorio quali sono i problemi più evidenti che siete chiamati ad affrontare?
Le criticità più evidenti sono state segnalate da forze politiche e sociali e riguardano: strade, illuminazione, fogne, alberature, decoro e sicurezza urbana, traffico, viabilità, parcheggi, spazi e luoghi pubblici, impianti ed attrezzature sportive e culturali, edifici scolastici, beni del patrimonio pubblico.
Si tratta di criticità spesso annose e datate, che i cittadini evidenziano quotidianamente, segnalando buche e manto stradale usurato per la stragrande parte del sistema viario del territorio, l’illuminazione inadeguata o assente, fogne che quando piove, anche lievemente, rigurgitano invece di recepire, alberature protundenti su strade e marciapiedi per mancanza di potatura, ritardi nelle risposte ad istanze relative a pratiche di varia natura, situazioni di incuria, degrado, abbandono, emarginazione, a volte favorite ed alimentate, come l’abbandono di rifiuti su strade e spazi pubblici e deiezioni canine su marciapiedi, episodi di vandalismo, da comportamenti espressione di sregolatezza civica e mancanza di spirito comunitario di una minoranza di persone, irrispettose delle regole della convivenza civile.
Prima ha evidenziato anche l’alto tasso di evasione dei tributi, come influisce questo sui servizi?
C’è un dovere civico che non viene sempre assolto puntualmente da chi non ha validi motivi per sottrarsi: il mancato pagamento dei tributi, specie rifiuti ed Imu, con la conseguenza che al Comune vengono a mancare risorse importanti per garantire una regolare ed ottimale rete dei servizi.
Paradossale, poi, che si è avuto modo di rilevare, lamentazioni sui social network di persone non in regola con gli obblighi tributari, così come di taluni che si presentano al Comune per chiedere di chiudere una buca, sistemare un marciapiede, potare un albero, tagliare l’erba, dopo aver “dimenticato” di pagare rifiuti, Imu, occupazione di spazio pubblico o il corrispettivo di un’autorizzazione o concessione.
Dove si può intervenire per aumentare le entrate e, quindi, i servizi?
Altra criticità di non poco conto la scarsa remuneratività del patrimonio comunale: infatti oltre ad operare con forte determinazione per il recupero dell’evasione, stiamo alacremente lavorando per pervenire ad una fotografia esaustiva del patrimonio immobiliare comunale per verificarne l’occupazione, il titolo, le modalità di assegnazione, il pagamento del canone, se dovuto, ed il suo eventuale aggiornamento.
Sta risultando impresa improba far capire ai cittadini, ma anche alle forze sociali, che il Comune  viaggia sull’orlo del dissesto, vivendo una fase di estrema difficoltà sul piano economico – finanziario e che occorrerà qualche anno per modellare e calibrare un’azione amministrativa quotidiana che porti risultati positivi in termini di vivibilità, qualità della vita, decoro ed equilibrio urbano da assicurare anche nei quartieri più periferici che, vedi  Torre del Padiglione e Sandalo, soffrono devastantemente per asserita, più volte rimarcata, mancata attenzione nei decenni da parte di chi si è succeduto al Governo della città.
Questa Commissione si vede quotidianamente costretta a predicare legalità, trasparenza, rigidità, ed inflessibilità a mostrare fermezza e decisione, ed in tal senso sono stati ripetutamente stimolati i vertici dirigenziali comunali per recuperare una situazione generale che postula una cura da cavallo, con forte e mirata attenzione al versante della spesa, purtroppo già notevolmente compressa, ed altrettanto, su quello dell’entrata per evitare il “default” del Comune e per avviare un processo virtuoso che consenta all’Amministrazione elettiva che ci succederà, una navigazione più agevole e spedita. Lo auguriamo di cuore a questa splendida e bellissima città con una storia millenaria e con tanti tesori di bellezza, alcuni dei quali non ancora adeguatamente valorizzati, tenuto conto delle enormi, potenziali capacità.
Un quadro difficile quello disegnato…
Al momento la Commissione Straordinaria, per evidenti ragioni, è costretta ad operare come una sorta di curatela fallimentare, con vincoli e lacciuoli che i cittadini non possono comprendere, non conoscendo, perlomeno la stragrande maggioranza, la struttura del bilancio comunale, la situazione della riscossione e le evidenti annose criticità sul versante delle entrate e la zavorra pesante dei debiti pregressi, in corso di riconoscimento.
Dicevamo che il paese è bello, gode di una posizione geografica e di un clima mite, invidiabili, ha un territorio variegato ed esteso con evidenti zone di emarginazione e degrado e con servizi essenziali non sempre e puntualmente assicurati (all’inizio dell’anno un inviato delle Iene ha portato all’attenzione nazionale il degrado di una parte periferica di Nettuno).
Occorreranno, soprattutto per quanto riguarda qualità della vita e vivibilità di alcune zone periferiche, ingenti investimenti e relativi finanziamenti per agevolarne una normalizzazione, per un pacifico godimento della vita sociale e lo svolgimento delle relative attività.
Come ha reagito, secondo lei, la popolazione allo Scioglimento del Comune?
Tanti cittadini di questa amena città si alzano di mattina presto, vanno a lavorare per assicurare il necessario alle proprie famiglie, non pochi si attivano singolarmente o attraverso l’associazionismo per promuovere e valorizzare la partecipazione, la bellezza della città e questo patrimonio umano fa ben sperare in una rinascita ed in uno scatto di orgoglio e di impazienza. Certamente abbiamo avuto modo di notare, così come molte associazioni culturali che hanno promosso eventi ed incontri  sul tema della legalità e dello scioglimento dei comuni di Nettuno ed Anzio, che il Commissariamento della città non è stato collettivamente recepito come un vulnus per la democrazia, ne si è evidenziato una forte ed eclatante presa di coscienza attraverso una riflessione accurata e generalizzata su quanto accaduto; anzi, non è mancato chi  ha evidenziato l’eclatante effetto mediatico di indagini e delle operazioni di polizia, anche minimizzando o addirittura negando pubblicamente l’esistenza della malavita organizzata ed ingerenze nel tessuto socio-economico.
In tanti incontri ed interlocuzioni con rappresentanti di associazioni di vari settori e con privati cittadini si è avuto modo di percepire che nel contesto generale non è ben interiorizzata la differenza tra il rilievo penale dell’agire rispetto a quello etico morale che deve sempre e comunque informare l’attività di chi riveste ruoli o incarichi pubblici che vanno svolti, come dice la Costituzione “con onore e disciplina”, non solo bisogna essere rigorosi, onesti ed irreprensibili, ma anche apparire tali. Conseguentemente la frequentazione e l’interlocuzione con personaggi, anche sospettati di appartenenza mafiosa non può non confliggere con il requisito morale ed etico richiesto per svolgere ruoli di responsabilità, politici o dipendenti che siano, anche per evitare che la comunità si lasci andare a valutazioni non proprio benevoli e si allontani anche dal mondo della politica, invece di promuovere, con dovere civico, in un’ottica di condivisione e cooperazione, un’efficace e redditizia partecipazione orientata alla crescita e allo sviluppo del territorio.
Un appello alla città che si sente di fare?
Riteniamo di lanciare un appello alle associazioni del territorio, comprese quelle di rilievo politico, perché sentiamo forte il bisogno di confrontarci ed essere stimolati, ma anche di dialogare e confrontarci su temi e questioni importanti di vita cittadina per cercare, insieme, soluzioni a problemi anche annosi.
Abbiamo e avremo sempre il massimo rispetto per tutti, associazioni e cittadini, convinti che possiamo stare sulla stessa barca, remare insieme per togliere dal percorso di chi ci succederà quante più criticità possibili e per agevolarne una navigazione futura meno accidentata di quella che noi stiamo facendo in condizioni di gravi ristrettezze finanziarie che ci angosciano anche per far fronte ad esigenze pubbliche, anche le più elementari.
Serve l’impegno di tutti per la rinascita di Nettuno e confidiamo che i cittadini, anche quelli rimasti sempre a distanza e lontani, si attivino, partecipino nelle modalità che ritengono, si riprendano la città, accarezzandola, accompagnandola nel lungo e faticoso percorso di crescita e sviluppo, mettendosi alle spalle scorie ed incrostazioni che finora hanno condizionato, rallentandola, nel suo divenire, la vita cittadina.