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Arrigo Cecchini festeggia 100 anni con un libro sulla storia di Anzio

Ha festeggiato ieri, con un giorno di anticipo, nella sala consiliare della sua città, a Villa Sarsina i 100 anni di Arrigo Cecchini. L’omaggio ad un uomo che ha fatto la storia di Anzio gli è stato organizzato dalla Pro Loco Città di Anzio con il presidente Augusto Mammola e tanti cittadini, amici ed ex colleghi che gli hanno fatto sentire tutto il loro calore.
“Sono nato in questa città 100 anni fa” ha detto Arrigo Cecchini, geometra, originario di una famiglia umile di Anzio, “grottarolo” come dice lui, abitante della zona delle grotte, quelle di Nerone appunto che hanno reso famoso il comune del litorale romano in tutto il mondo. Così l‘ex sindaco di Anzio inizia a raccontare la sua storia e quella della città che ha amministrato dal lontano 1969. Un pubblico che ha ascoltato attentamente la storia di Anzio raccontata da un ragazzo poi diventato Sindaco. Racconto che è stato messo su carta proprio in un libro intitolato “Un affascinante viaggio nel passato di Anzio”, e non a caso. Tra le tante iniziative, Arrigo, nella sua carriera amministrativa, è stato promotore del gemellaggio tra Anzio e Badpyrmont. Un merito che gli è stato riconosciuto con gli auguri di compleanno arrivati proprio dal Borgomastro della città tedesca e il “tanti auguri a te” cantati dal gruppo rotariano della città.
Arrigo, senza avvertire il peso dei suoi anni, travolge i presenti nella sala consiliare di Villa Sarsina con simpatia e vivacità. Lui, un uomo che ha vissuto tutti i cambiamenti di Anzio, con spontaneità ha raccontato anche la pagina più buia della storia del sua città: lo sbarco e il lungo viaggio che lo hanno portato lontano durante la dominazione tedesca, poi la liberazione degli alleati che lo porterà, insieme alla famiglia, a decidere di tornare nella città natale, la voglia di studiare e poi l’impegno, anche politico, per migliorare Anzio, città amatissima. Ma la passione per la scrittura non è nuova ad Arrigo Cecchini che da questa passione per Anzio aveva già dato alle stampe altri lavori.
“Molta gente pensa di conoscere Anzio, ma si fermano a metà strada. Io sono anziate. Prima del fatto bellico ad Anzio eravamo meno di 20 mila. Dopo, durante la ricostruzione Anzio si è popolata da qui ha trovato affari, in molti si sono trasferiti per motivi pratici. Pochi sono venuti qui per amore di questa città e gli ultimi fatti lo hanno dimostrato. Io sono anziate e amo Anzio” sottolinea con un certo impeto e passione, propria di chi è cresciuto con i valori di una volta tra cui l’attaccamento alla propria terra natale.