“E’ una situazione insopportabile, che nessuno dovrebbe vivere. Dopo un anno di promesse nulla è cambiato. Abbiamo solo fatto passi indietro”. Questa la protesta dei cittadini che vivono nelle vicinanze dell’impianto Acea Kyklos di Aprilia da anni esasperati dagli odori insopportabili che emette l’impianto e che rendono impossibile vivere in zona.
Tanti residenti presenti sia del comune di Aprilia che di quello di Nettuno, il comitato No Miasmi, molti rappresentanti di associazioni, comitati di quartiere e Fabio Di Malta, che vive a neanche 100 metri dalla Kyklos, che in questi hanno è stato protagonista di ogni tipo di protesta, incatendandosi, digiunando, e che sabato insieme agli altri ha deciso di tornare a protestare ancora contro quell’impianto di compostaggio troppo vicino alle case che devasta tutto.
Molti, in zona, si sono ammalati, mal di testa continui, nausea, vomito, continui controlli medici per monitorare lo stato di salute, inquinamento acustico, topi e una continua serie di disagi legati al vivere in una zona appestata dalla puzza.
Sabato mattina davanti alla Kyklos si sono presentate 50 persone per rivendicare quei lavori che i dirigenti Acea gli avevano promesso per rendere la centrale meno impattante sulle vite di chi si trova nei dintorni. Nulla però è cambiato, nessun comignolo, nessuna riduzione dei lavori e degli accessi per ridurre il cattivo odore, anzi l’Acea ha dirottato all’impianto apriliano anche i rifiuti romani portando ancora più lavoro e disagi. Così aumenta ancora il malumore di chi lì ci deve vivere, chi per permettersi una casa nella zona ha fatto sacrifici immensi e ora non può neanche vendere la casa e scappare visto che il valore delle abitazioni è crollato.
Per una villa con terreno che valeva intorno ai 400mila euro, oggi me ne vengono offerti poco più di 100mila, questo per citare solo l’esempio di un residente, ma sono molte le storie simili. Con Acea i residenti negli anni passati si era instaurato un dialogo per migliorare l’impianto e rendere la situazione dei residenti vivibile, ma sono state solo chiacchiere e promesse, nei fatti non è stato fatto nulla. Infine è arrivata anche la beffa: dal cambio del direttivo il rapporto tra i residenti e Acea è mediato da un avvocato. “Il legale – spiega Fabio Di Malta – ci ha risposto che l’impianto è totalmente a norma, le emissioni sono nei parametri, non c’è bisogno di miglioramenti, gli operatori, monitorati da visite mediche ogni 6 mesi, sono tutti in salute, che quindi la colpa è la nostra che con le nostre proteste vogliamo speculare contro l’Acea Kyklos. E’ inaccettabile arrivare ad essere pure colpevolizzati perché vogliamo speculare. Noi che siamo costretti a vivere tra la puzza e i topi, che sono aumentati e ci stanno invadendo. A questo punto da parte nostra non ci può essere più alcun dialogo”. Quindi ci saranno ancora proteste da parte dei residenti e per capire se la vita in zona è vivibile e l’impianto a norma, basta avvicinarsi o passare in auto, sentire gli odori che appestano la zona e capire se davvero si può vivere così.