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Bullismo e rispetto per se stessi, il Capitano dell’Arma parla con gli studenti

Ieri mattina, nel secondo di una serie di appuntamenti, con i ragazzi del primo e secondo superiore all’Istituto Apicio Colonna Gatti di Anzio il Capitano dei Carabinieri Alessandro De Palma si è rivolto ai giovani per spiegare loro cosa vuol dire la consapevolezza e il rispetto di sé stessi e il rispetto degli altri e delle Istituzioni. Il Capitano, che vista anche la giovane età ha un canale comunicativo aperto con i ragazzi, ha parlato loro di esempi positivi e negativi, di passione, impegno, della necessità di fare parte di una comunità che li tutela e che va tutelata, in cui ognuno è chiamato a dare il proprio contributo.
L’esigenza di un confronto con gli studenti nasce dal fatto che si sono verificati spiacevoli episodi di bullismo su cui intervenire non solo in maniera repressiva, ma dando ai ragazzi gli strumenti per tutelarsi da chi agisce in maniera scorretta spesso perché a sua vittima di atteggiamenti aggressivi.
Il Capitano ha parlato con i ragazzi, coinvolgendoli in un costante confronto, ma anche richiamandoli all’ordine e facendo presente che sono lo specchio delle loro scelte. “Siete ormai in un’età – ha detto il Capitano – in cui quello che fate è una vostra diretta responsabilità. Dei vostri errori non potete dare la colpa a nessun altro. Oggi, alla vostra età, quello che serve è senso di responsabilità se non volete diventare nel giro di pochi anni clienti del comando dei carabinieri. Io spero che chi ha qualcosa da dire rispetto a comportamenti ed episodi spiacevoli si faccia vedere al comando nei prossimi giorni, per aiutarmi a sistemare alcune questioni. Ora vi dico una cosa. In Italia, anche qui da voi, una persona su cinque è vittima di bullismo. Ma la responsabilità non è solo del bullo, è anche di chi assiste e non fa nulla, non dice nulla, non segnala, o peggio fa i video. Questi atteggiamenti sono vergognosi”. Il Comandante dei Carabinieri di Anzio ha poi chiesto ai ragazzi perché secondo loro i bulli si comportano male, perché prendono di mira alcuni compagni. E’ emerso, e non è una sorpresa, che il bullo è una figura un pò “sfigata” una persona frustrata, che ha problemi a casa, una famiglia che non lo ha educato,  sicuramente è stato a sua volta maltrattato. Ma questo non cambia il fatto che ha degli atteggiamenti che devono essere cambiati.
IL Capitano ha parlato con i ragazzi dei tanti esempi negativi che oggi si trovano davanti, dalle serie tv ed alcuni rapper… “Volete essere come loro?” ha chiesto. “Diversi li abbiamo arrestati alcuni stanno scontando diversi anni di carcere, è questa la vita e il futuro che volete?”. Il Capitano ha poi parlato con i ragazzi della droga, del senso di legalità, del rispetto per gli altri, e delle truffe agli anziani che spesso vengono attuate imbrogliando gli anziani sulle condizioni dei nipoti. Una giornata sicuramente formativa per molti, in cui il Capitano ha avuto modo di correggere alcuni atteggiamenti che già lasciano intravedere chi si comporta in maniera inadeguata al contesto scolastico. Dal lecca lecca mentre si ascolta una conferenza al sedersi in modo scomposto. “Quello che vi dico oggi – ha detto il Capitano – vola, ma spero che resti in voi il concetto di quello che vi dico, del rispetto delle persone, delle istituzioni, della scuola, degli insegnanti, spero che resti in voi il senso di quello che è giusto e del rispetto per voi stessi. Spero che chi assiste a comportamenti sbagliati abbia il coraggio di denunciare, di segnalarci cosa accade. Grazie a voi noi possiamo intervenire e risolvere la situazione e state tranquilli, noi tuteliamo le nostre fonti e nessuno saprà chi è stato ad avere il coraggio di parlare”.