LETTERA APERTA del plesso FALCONE Scuola Secondaria I grado
I Docenti del plesso di Scuola Secondaria di primo grado “Giovanni Falcone” dell’IC ANZIO IV, nel silenzio e riserbo necessari al sereno svolgimento delle indagini da parte delle Autorità competenti, condannano con decisione i fatti accaduti lo scorso 12 aprile, non riconoscendosi in quanto riportato dalle agenzie giornalistiche, rivendicano la propria azione didattica ed educativa.
Il plesso “Giovanni Falcone” accoglie ben 19 classi e conta più di 400 alunni. Ogni anno le famiglie scelgono questa scuola e credono nel Progetto di crescita che offre l’Istituto, credono nell’operato della Dirigenza, dei Docenti, del Personale Ata e nella loro Professionalità. Eppure, nelle ultime 48 ore la nostra scuola è stata ignobilmente attaccata e descritta per quello che non è, sottoposta ad una gogna mediatica senza scrupoli.
Gli Alunni sono al centro del nostro Progetto Educativo: noi Docenti della Falcone trascorriamo le mattinate ma anche interi pomeriggi a parlare dei nostri alunni e con i nostri alunni, ci preoccupiamo di loro come se fossero figli nostri. Siamo vicini ai loro stati d’animo, alle loro debolezze, ai loro timori, li sosteniamo nel loro cammino, condividendone gioie e successi, perché la scuola Falcone non ha mai lasciato indietro nessuno e la nostra vittoria è il loro successo formativo, non solo come Studenti ma come Persone.
L’episodio verificatosi il 12 aprile scorso fa male, molto male: non sarebbe dovuto succedere e NON DOVEVA SUCCEDERE. Tuttavia, anche in questo frangente, NOI come Scuola CI SIAMO, ci siamo sempre stati e continueremo ad esserci per tutti i nostri alunni e le loro famiglie. Un augurio di serenità a tutti…ne abbiamo proprio bisogno.
Il Dirigente scolastico ed Docenti del plesso Scuola Secondaria di primo grado “G. Falcone”.
Non una parola, nella Lettera aperta della scuola, firmata da Dirigente e Docenti, per esprimere solidarietà e vicinanza ad un’alunna di 13 anni che, dopo ‘il fatto che non doveva succedere’ è stata operata per la frattura del setto nasale. Non una volta si usa nella lettera, il termine aggressione a fronte di una 12enne con il volto gonfio e il naso rotto che abbiamo avuto modo di osservare con i nostri occhi.
Non si ha notizia di alcun provvedimento disciplinare nei confronti di chi ha o avrebbe aggredito la ragazzina e non risulta che per stigmatizzare ‘fatti che non dovevano succedere’ si debba attendere il responso delle indagini.
La solidarietà non attiene “al silenzio e riserbo necessari al sereno svolgimento delle indagini”, non attiene neanche alle responsabilità che sono in corso di accertamento da parte dei Carabinieri e della Procura, responsabilità degli aggressori, delle loro famiglie, della scuola, di chi doveva sorvegliare, di chi avrebbe dovuto prevenire.
La solidarietà attiene al lato umano, alla situazione fisica ed emotiva di quella che in questa storia è, nei fatti, l’unica vittima. Una bambina ferita in modo grave in una scuola, a cui nessuno ha ancora chiesto scusa, né i compagni che l’hanno aggredita, né quelli che hanno assistito senza intervenire, né gli adulti che la dovevano sorvegliare e proteggere.
Una ragazzina a cui nessuno della sua scuola ha chiesto come si sente, anche alla prospettiva di tornare in classe per non perdere l’anno scolastico ormai agli sgoccioli. Per la ragazzina aggredita ad oggi, la scuola Falcone, non risulta esserci. (eb)