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Ieri a Villa Claudia ad Anzio la lavanda dei piedi, simbolo di ospitalità

Ieri sera nella Parrocchia di Santa Maria in Cielo a Villa Claudia, il Parroco nonché Assistente Spirituale dell’Unitalsi Sottosezione di Albano Don Carlos Hernandez Tomè ha rivissuto anche con i malati della Sottosezione il gesto della lavanda dei piedi: si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugatoio se lo cinse attorno alla vita, versò dell’acqua nel catino e con un gesto inaudito, perché riservato agli schiavi ed ai servi, si mise a lavare i piedi degli Apostoli, asciugandoli poi con l’asciugatoio.
“Bisogna sottolineare che a quell’epoca – dice il Presidente dell’Unitalsi Sottosezione di Albano Pietro Corti – si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era una caratteristica dell’ospitalità nel mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone che lo effettuava con un catino apposito e con un “lention” (asciugatoio) che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola. Questa lavanda è una delle più grandi lezioni di generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma anche verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti. Questo gesto in fondo ci rispecchia -continua il Presidente Pietro Corti – perché la scelta di essere volontario è una chiamata al servizio degli ultimi che non smettono mai di essere per noi esempio di vita con la sofferenza, accettata e offerta col cuore, con il loro volto di pace, seduti sulle carrozzine come su un cocchio regale”.