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La protesta dei pescatori di Anzio, sette giorni a terra contro il caro gasolio

La protesta dei pescatori di Anzio

E’ iniziata questa mattina e andrà avanti per almeno sette giorni, e forse di più, la protesta dei Pescatori di Anzio che, insieme ai colleghi di categoria del resto d’Italia hanno deciso di protestare per l’aumento spropositato del prezzo del gasolio, che rende impossibile andare avanti. “Questa situazione è ingestibile – ci spiega Angelo Grillo – in pochi giorni il prezzo del gasolio, già altissimo, è passato da 0,80 a 1,20. Questo insieme al costo del personale rende completamente assurdo andare per mare. Non si riesce ad avere alcun guadagno e se ci dobbiamo solo rimettere, rischiando anche la vita, è meglio restare fermi”. L’unica certezza, quando si esce in mare, sono le spese, perché non è detto che ogni volta con il pescato si sia fortunati. “Con una barca di medie dimensioni – spiega Lorenzo Colantuono – si spendono 2200 euro a settimana per muovere la barca, se è più grande si può arrivare anche a 5mila euro, con le spese del personale la situazione è insostenibile, uscire non porta più alcun guadagno. Speriamo che il governo capisca che ci sta uccidendo e prenda provvedimenti, veniamo da due anni di pandemia che sono stati nerissimi, questo è il colpo di grazia”. Una situazione davvero allarmante quella della pesca, che rischia di bloccare altri settori trainanti dell’economia locale, come quello della ristorazione. La speranza dei pescatori è che anche i commercianti si uniscano alla loro protesta contro il acro gasolio per chiedere tutele ad una categoria sempre più a rischio sopravvivenza. Questa mattina i pescatori hanno incrociato le braccia al porto, a parlare con loro i consiglieri comunali Roberto Palomba e Lina Giannino, solidali con la protesta, ma anche gli agenti del commissariato, che sono venuti a chiedere informazioni sui motivi dello stop alle uscite. la protesta dei pescatori è stata pacifica e tutti i coinvolti nello sciopero hanno spiegato le loro ragioni ai passanti. Sui pescherecci diversi cartelli che spiegavano il perché dello stop alle uscite. Ad Anzio e non solo niente pesce fresco quindi, almeno per una settimana.