Primo Piano

A Nettuno il Progetto Fata, per sostenere le donne vittime di violenza

Il progetto F.A.T.A. (Fuoco Acqua Terra Aria) che sarà presentato a Nettuno nei prossimi giorni, è stato elaborato da Be Free Cooperativa sociale contro tratta violenza e discriminazioni insieme all’Ente di Formazione Accreditata Compagnia del Sapere e all’Azienda Agricola Cappelli  con l’obiettivo di costruire Reti per lo sviluppo dell’agricoltura sociale per l’inserimento socio-lavorativo di soggetti in condizioni di svantaggio, in attuazione del Programma Operativo della Regione Lazio Fondo Sociale Europeo Programmazione 2004-2020 (Asse II – Inclusione sociale e lotta alla povertà – Priorità di investimento 9 i) Obiettivo Specifico 9.1.
Nella fattispecie, 20 donne che hanno subito vicende di violenza di genere saranno inserite in corsi di formazione volti all’acquisizione di competenze sui processi produttivi nel campo dell’agricoltura, intesa come strumento di inclusione sociale, di stile di vita ecologico e solidale, nonché come possibilità di formazione specialistica volta alla costruzione di professionalità, con riferimento al Repertorio Regionale delle competenze e dei profili formativi in relazione alle attività correlate alla professione di Operatore Agricolo. Le persone coinvolte riceveranno un rimborso spese mensile per 11 mesi.
Saranno presenti all’evento il Sindaco di Nettuno Alessandro Coppola,  l’Assessore alle Politiche Sociali Maddalena Noce, la Dirigente dei Servizi Sociali Margherita Camarda e i responsabili degli Enti attuatori, referenti degli Enti pubblici e privati che hanno manifestato il gradimento e l’appoggio al F.A.T.A. oltre al Rotary Club Mediterraneo Roma che ha contribuito all’avvio del progetto.
Lo scopo dell’incontro è la diffusione di questa opportunità di presso un alto numero di donne, che potranno giovarsi di una concreta occasione di riprendere in mano la propria vita. L’obiettivo principale dell’incontro è quello di agevolare la creazione di un Network formale/informale al progetto F.A.T.A., perché le attività previste siano opportunità di emancipazione per le donne seguite, e di diffusione della cultura del rispetto e del riconoscimento, a favore di tutte e di tutti.