Home Politica Nettuno, l’opposizione solleva dubbi sulla demolizione del cavalcavia

Nettuno, l’opposizione solleva dubbi sulla demolizione del cavalcavia

Il parapetto pericolante

L’opposizione di Nettuno vuole chiarezza sulla demolizione del cavalcavia (quello tra via Lombardia e via Ennio Visca). Secondo i consiglieri Alicandri, Carandente, Federici, Mancini, Marchiafava, Mazza, Rizzo, Sanetti, Taurelli e Vaccari dal tavolo di commissione trasparenza sarebbero emersi molti dubbi: primo tra tutti la riservatezza di alcune trattative tra il Sindaco e alcuni imprenditori per la demolizione del cavalcavia.
“Sono trascorsi molti mesi da quando il ponte sulla ferrovia è stato chiuso perché pericoloso -scrivono in una nota stampa i consiglieri di opposizione – In questo periodo l’Amministrazione Coppola non ha fatto nulla per risolvere il problema. Non c’è traccia di un atto, nessuna somma in bilancio, nessuna procedura di evidenza pubblica, niente di niente. Proprio per questo ci aveva lasciati senza parole il comunicato ufficiale del Sindaco uscito a gennaio con il titolo ‘a breve la demolizione del cavalcavia’. Per fare chiarezza abbiamo convocato la Commissione Trasparenza e subito dopo la nostra convocazione, con un tempismo da centometrista, un costruttore locale ha protocollato una proposta al Comune per donare la demolizione del ponte, anzi, per fare una quasi-donazione. Ci spieghiamo meglio. La formula che egli propone unisce la compensazione degli oneri concessori per un nuovo palazzo nei pressi della stazione, con una donazione. Il costruttore Di Magno, che ha appena costruito un edificio proprio davanti al cavalcavia ed è in procinto di edificarne un altro nei pressi del ponte, non verserebbe gli oneri dovuti al Comune per la concessione (70 mila euro) e donerebbe la parte restante per coprire il costo dell’abbattimento, di cui si occuperebbe direttamente lui con la sua impresa. Tutto molto bello, se non fosse che nella Pubblica Amministrazione non vale la massima ‘a caval donato non si guarda in bocca’, soprattutto se una bella parte del cavallo la pagano i contribuenti. Facciamo chiarezza. Primo: chi ha valutato quanto costa la demolizione del Ponte e ha certificato che costa più di 70 mila euro? Non si sa, visto che non è stato pubblicato nessun avviso pubblico di manifestazione d’interesse con dei riferimenti economici dell’opera, quindi non si può essere neanche certi che possa parlarsi di donazione. Secondo: ma siamo sicuri che spetti al Comune demolire il ponte con i propri fondi? No, perché non c’è alcuna certezza di chi, tra il Comune e le Ferrovie, debba sostenere i costi di demolizione, come affermato dal Sindaco stesso. Ma, anche se sembra incredibile, la seconda parte della storia è ancora più sbalorditiva. Il Sindaco, infatti, superando le nostre più infauste aspettative, si presenta in Commissione Trasparenza e dichiara che è stato proprio lui a portare avanti la trattativa con alcuni imprenditori privati in modo riservato e ufficioso prima di qualsiasi procedura amministrativa. Come se la procedura amministrativa fosse semplicemente un orpello, una formalizzazione di qualcosa che avviene prima e per le vie brevi. D’altronde, non esiste traccia di alcuna corrispondenza ufficiale della trattativa tra la persona del Sindaco e l’imprenditore. Evidentemente, Coppola non si rende conto del ruolo che riveste e non ha alcuna percezione del confine tra la gestione pubblica e la gestione privata. Nel migliore dei casi, non conosce i principi basilari della Pubblica Amministrazione: imparzialità e trasparenza. Altra cosa che ci appare incredibile e gravissima è il fatto che nessuno di coloro che fa parte della sua maggioranza si sia dissociato da questo modo di operare. Non hanno nulla da dire i responsabili della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia sulle dichiarazioni fatte dal sindaco Coppola in commissione trasparenza? Questi atteggiamenti ‘riservati’ gettano pesanti ombre sulla politica e noi non possiamo restare a guardare. Assurda poi la proposta di chi in commissione Trasparenza ci ha invitato a ‘portare’ altre ditte. Forse qualcuno non sa che non stiamo parlando di ristrutturare casa propria ma di eseguire opere pubbliche. Stupisce infine che prende le distanze dalla sua maggioranza quando dice che l’Amministrazione deve accertare che non ci siano altre agevolazioni per il privato, come ad esempio i parcheggi, per il costruttore benefattore, anzi il benefattore-compensatore. Ma Mauro a chi lo stava dicendo, a Coppola del quale è il vicesindaco? Il Comune non è una società privata, non è uno studio professionale di un urbanista, non è casa propria per nessuno e vincere le elezioni non significa diventare i proprietari della Città, ma rappresentarla, che è una cosa molto diversa. Ben vengano i doni al Comune, ben vengano i benefattori, ma da quando Ulisse ha espugnato Troia donando un cavallo, dovremmo aver imparato che quando una Città riceve un regalo, bisogna stare molto attenti. E comunque, a proposito di storia, i nettunesi conoscono bene quella della nostra città e di certo non hanno dimenticato”.

Qui di seguito il link dove si può vedere l’intervento del sindaco Coppola in commissione trasparenza.