“Credere nel coprifuoco è come credere nell’oroscopo: è una misura illogica, oltre che antidemocratica. L’asticella delle 22 va abolita e al comparto dell’ospitalità a tavola va data la possibilità di lavorare su tutte le ore canoniche, anche per evitare la concentrazione dei clienti”.
Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità che ha diversi associati anche ad Anzio e Nettuno.
“Oggi siamo al 129esimo giorno di restrizioni, quasi il doppio dello scorso anno, quando la politica e gli esperti si fecero trovare impreparati di fronte all’emergenza. Ergo, bisogna cambiare rotta. I cittadini vanno responsabilizzati, non terrorizzati come avvenuto finora. E i piccoli imprenditori devono poter lavorare. Non si può blindare un comparto fondamentale per l’economia italiana – e ce ne accorgeremo a emergenza finita del disastro creato – perché non si vogliono monitorare le piazze e gli assembramenti. Uomini e mezzi per i controlli ci sono, ce ne siamo accorti durante il primo lockdown», ha spiegato Paolo Bianchini.
“Riguardo alle riaperture, MIO Italia ha già chiesto di non dividere i locali fra serie A, con spazi aperti, e serie B, al chiuso. Anche perché i ristoranti, bar e pizzerie senza aree esterne sono il 50%. E poi il clima non è ancora così gentile, ed è diverso fra nord e sud della Penisola”, ha aggiunto Paolo Bianchini.
“Tutto il comparto dell’ospitalità a tavola deve avere la possibilità di riaprire. E finiamola con le prese in giro. Sui mezzi pubblici le persone viaggiano incollate, tutti sanno e vedono, eppure nessuno colpevolmente dice nulla”, ha concluso Paolo Bianchini.