Home Politica Le Associazioni partigiani ed ex deportati scrivono al Sindaco di Anzio

Le Associazioni partigiani ed ex deportati scrivono al Sindaco di Anzio

Il Comune di Anzio

Lettera aperta del Sindaco di Anzio a firma di ANPI – ANED – FIAP – ANEI – ANPPIA – ANPC

Egregio Sig. Sindaco,
l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, la Federazione Italiana Associazioni Partigiane, l’Associazione Nazionale Ex Internati Militari, l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, considerato che la città di Anzio, oltre ad essere stata decorata di Medaglia d’Oro al Merito Civile per le sofferenze subite dalla popolazione durante il secondo conflitto mondiale, annovera tra i suoi cittadini anche alcuni caduti nella Guerra di Liberazione, tra cui il partigiano Medaglia d’Oro al Valore Militare Vittorio Mallozzi fucilato dai nazisti a Forte Bravetta nel 1944, Gabriele Paolini e Raffaele Palomba caduti durante la resistenza contro l’occupante tedesco, civili come Mimma Pollastrini, barbaramente uccisa dai soldati della Wehrmacht, personalità come Mario Battistini, militare della Regia Marina che dopo l’8 settembre preferì essere un IMI piuttosto che giurare fedeltà alla RSI e Francesco Conte, partigiano combattente che fu attivo durante la Resistenza con i Gruppi di Azione Patriottica, perseguitati politici di rilievo come Ulderico Casale, storico militante antifascista, ritengono vergognoso che Lei e la maggioranza del Consiglio Comunale abbiate recentemente ritenuto di mantenere in vigore la cittadinanza onoraria conferita a Benito Mussolini nel 1924. Ogni articolazione della Repubblica Italiana (e quindi anche il comune da Lei amministrato) è figlia della lotta antifascista, della Resistenza e della Guerra di Liberazione. La nostra stessa Costituzione, espressione della libertà e della democrazia in cui viviamo, è stata generata dai valori che hanno contraddistinto la vita e l’agire di quanti durante il regime fascista hanno subito arresti, deportazioni, discriminazioni e persecuzioni etniche, politiche e razziali e di quanti hanno sacrificato la loro vita per combattere contro l’oppressione, il razzismo e la dittatura. Benito Mussolini fu un criminale di guerra, responsabile delle persecuzioni e delle deportazioni che portarono allo sterminio di migliaia di italiani e delle stragi naziste e fasciste che vennero compiute dalle armate tedesche e dai reparti della RSI sul territorio nazionale. La decisione dell’amministrazione comunale di Anzio è inoltre resa ancor più grave dal fatto che contestualmente alla richiesta di revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, è stato rifiutato anche il conferimento di un attestato di pubblica benemerenza alla cittadina anziate Adele Di Consiglio, vittima delle leggi razziali e perseguitata dal regime. Questa decisione da Voi assunta in sede istituzionale è un’offesa alla memoria dei caduti e dei martiri, è un’offesa alla storia del nostro Paese, è un’offesa alla storia antifascista e democratica della stessa città di Anzio.
Con la presente esprimiamo la nostra protesta ufficiale alla Vostra decisione, la quale disonora il Suo ruolo istituzionale, l’Italia e la città di Anzio, luogo in cui 75 anni fa è avvenuto lo Sbarco Alleato.
L’Italia è una repubblica democratica, forgiata dai valori dell’antifascismo.
La Repubblica Italiana nella sua Carta Costituzionale vieta la ricostituzione di qualsivoglia organizzazione politica che si richiami al fascismo. La tutela e la valorizzazione della memoria storica sono oggi compiti fondamentali per preservare le conquiste democratiche, civili e sociali ottenute con la Guerra di Liberazione. I padri e le madri costituenti, nella stesura della legge fondamentale dello Stato, compresero fin da subito che per costruire un mondo di pace e giustizia fosse necessario guardare al futuro tenendo sempre presenti gli errori e gli orrori del passato affinché questi non potessero più ripetersi, mai più. Con la Vostra azione avete invece trasmesso tutt’altro. Avete rivendicato un passato che all’Europa e al nostro Paese ha portato morte e distruzione, fame e povertà.
Lei, da rappresentante delle istituzioni e della cittadinanza, riteniamo abbia dato un pessimo esempio alle giovani generazioni. Da primo cittadino di un comune della Repubblica Italiana, il Suo compito fondamentale sarebbe quello di trasmettere ogni giorno e con ogni mezzo a sua disposizione, sia esso politico, istituzionale o culturale, i valori della democrazia e della libertà, della solidarietà e della fratellanza tra i popoli, l’importanza di poter vivere in un mondo libero e democratico. Questi sono i valori su cui è fondata la nostra Repubblica.

Roma, 25/01/2019

ANPI – ANED – FIAP – ANEI – ANPPIA – ANPC