“Premetto – ha detto davanti ai suoi ospiti chiamati alla Verdiana per firmare la sfiducia al consiglio – che la Bcc è una banca sana. Voglio sgomberare il campo da ogni dubbio. Tutti gli indici economico finanziari sono in ordine e abbiamo un patrimonio solido. Noi siamo in carica dal 2008, abbiamo 35 dipendenti e 4 filiali. Sono diventato Presidente nel pieno della crisi economica nazionale ed ho proposta con coraggio il giovane Masullo come Direttore al posto del suo predecessore e il giovane Di Pietro. In questi anni abbiamo aperto due nuove filiali e ne abbiamo chiusa una perché improduttiva. Abbiamo dato lavoro e sostenuto l’economia locale e cittadina. Allora perché ho dato le dimissioni e ho chiesto la revoca del consiglio? Alle ultime elezioni – ha spiegato – ci siamo presentati con una sola lista e, al quarto mandato, mai c’era stata una elezione ed una squadra così condivisa. Poi la riduzione dei compensi ad alcuni consiglieri ha creato tensioni e malumori e io non avevo più di fronte a me una maggioranza coesa mentre si devono fare scelte importanti e condivise per il futuro di questa Istituzione. Le cose buone – sottolinea Eufemi – si fanno solo in un clima disteso.
Per prima cosa è convinzione di soci che siano i consiglieri ad indicare e portare il Presidente e non il contrario e che alla libera scelta di lasciare da parte di Eufemi deve corrispondere la libertà del consiglio di proseguire un percorso in cui non ci sono criticità. Un consiglio unito quello che ci viene tratteggiato, in cui si vive un clima sereno e costruttivo e le uniche tensioni sono quelle create da chi ha lasciato. Tante le voci sulle cosiddette incomprensioni, alcune legate si ai tagli dei compensi ma non solo a quelli dei soci ma anche della Presidenza. Ora non resta che attendere che Eufemi protocolli le firme e la richiesta di ordine del giorno (dopo l’autentica del notaio ci dovrebbero volere un paio di giorni) e aspettare la convocazione dell’Assemblea, dove a dire la loro saranno i soci.