Home Politica Futuro politico ad Anzio, Maria Cupelli: “Immaginiamo un altro orizzonte”

Futuro politico ad Anzio, Maria Cupelli: “Immaginiamo un altro orizzonte”

"Immaginiamo altri orizzonti". Questo l'incipit del post di Maria Cupelli, candidata alla Segreteria nell'ultimo congresso

Maria Cupelli

“Immaginiamo altri orizzonti”. Questo l’incipit del post di Maria Cupelli, candidata alla Segreteria nell’ultimo congresso de Pd di Anzio che dice la sua sula situazione politica di Anzio.

“Ultimi spari di artificio di una amministrazione morente: porto e casinò – scrive al Cupelli – siamo sicuri che Anzio abbia bisogno ancora di fantomatici e dannosi progetti? Forse la nostra città avrebbe bisogno di un impegno serio per salvaguardare quel poco rimasto e recuperare quanto danneggiato e degradato. A partire dalla salvaguardia dell’area “Vignarola” ritirando la variante che prevede il frazionamento della cubatura prevista sull’area dall’attuale piano regolatore, (a proposito il comitato per la difesa del verde della “Vignarola”, oltre al ricorso al TAR ha presentato all’amministrazione le dovute osservazioni tecniche di cui ancora si attende risposta ed a breve faremo un’altra iniziativa per aggiornare e tenere alta l’attenzione), ad interventi urbanistici straordinari nei quartieri dove da soli hanno gestito processi di integrazione nel tessuto sociale guadagnandosi impropriamente ed ingenerosamente la nomina di quartieri di serie B.
Patetico da parte di chiunque il tentativo di recuperare consensi elettorali chiedendo pochi spiccioli per interventi su tali quartieri, dopo che per anni sono stati derisi anche da parte degli amministratori con soprannomi e nomignoli. Tanto per essere chiari “Lavindia” per una amministrazione seria e lungimirante dovrebbe essere un fiore all’occhiello per la capacità che il quartiere (come altri sul territorio), ha dimostrato in termini di accoglienza ed integrazione. Destinando a questi quartieri le briciole delle risorse è evidente segno di strumentalizzazione elettorale. Cari amministratori se ci credete sul serio proponete di cambiare lo statuto comunale ed inserire in Consiglio Comunale da regolamento un delegato del Sindaco per l’immigrazione.
Questo significherebbe prendere atto, che piaccia o no ai benpensanti, che Anzio è una città integrata e soprattutto faciliterebbe i futuri processi di integrazione sul territorio.
Avere strade asfaltate, avere il quartiere pulito, avere una rete fognaria funzionante è il minimo sindacale che spetta a tutti dal momento che paghiamo le tasse. Le briciole culturali ancor prima che economiche cara amministrazione uscente le indirizzi altrove. 
Noi proviamo ad immaginare un altro orizzonte”.