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Bando di gara Ipi 2011 a Nettuno, i legali: “Falsa la versione del Sindaco”

Lo scorso primo agosto, durante l'audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Il Comune di Nettuno

Lo scorso primo agosto, durante l’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti il Sindaco di Nettuno Angelo Casto, ha rilasciato spontanee dichiarazioni in merito alla situazione di Nettuno, la cui Amministrazione ha dovuto fronteggiare il percorso dell’Iterdittiva antimafia della società che gestisce i rifiuti. Oggi, con una nota formale, i legali della Ipi replicavo alle dichiarazioni pubblicate sia sul sito della Commissione che su diverse testate giornalistiche.

“Il Sindaco affermerebbe – scrivono i legali, usando il condizionale poiché il testo a cui fanno riferimento è definito on line “bozza non corretta” – che ‘nel 2012 l’appalto… fu dato a questa ditta in una gara in cui era stata la sola a partecipare, una gara da 50mlioni e oltre… con il capitolato speciale d’appalto dove non era prevista neanche la pesa”, così commentando “io non capisco come possa succedere una cosa del genere, ma è successo. Era il 2012 e l’hanno fatto”; più avanti il Sindaco, riferendosi al bando recentemente pubblicato per il nuovo affidamento del servizio, riferirebbe che “il bando è uscito adesso, in questi giorni, bando europeo, che abbiamo mandato in Commissione europea, mentre l’altro, quello del 2012 non lo era per niente'”.

“Quanto alle informazioni relative al bando di gara del 2011 – replicano i legali Ipi, di fatto annunciando una contesa legale – è sufficiente la sua piena lettura per smentire le affermazioni del Sindaco: Il bando era conforme alla normativa comunitaria, venne trasmesso alla Guce (Gazzetta ufficiale della comunità europea) e ricevette la pubblicità prescritta dal Codice dei contratti pubblici; prevede un importo a base di gara di 27,5 milioni e non 50 come dichiarato dal Sindaco, quanto alla pesa, va rammentato che l’appalto aveva in oggetto raccolta e trasporto rifiuti, non lo smaltimento ragione per cui non avrebbe avuto molto senso prevedere l’obbligo della pesa preventiva perché l’unica pesa avente valore legale è quella effettuata nel luogo di destinazione.

Va ulteriormente evidenziato che anche dopo l’inserimento del Commissario prefettizio nonostante sia stato emanato dal Comune un ordine di effettuare la pesa preventiva questa in realtà non è mai stata eseguita, nonostante gli oneri comunque sostenuto dal Commissario prefettizio per la sua effettuazione. Infine la gara recentemente bandita dal Comune per il servizio a partire dal 31 luglio 2017, data di scadenza dell’appalto Ipi, non prevede la pesa”.