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Il Falasche moroso col Comune, Del Giaccio non paga la Tari per protesta

E' stata spedita via pec il 17 luglio scorso da Giovanni Del Giaccio, giornalista del Messaggero ed esponente di #unaltracittà, al Dirigente dell'Area economico finanziaria

E’ stata spedita via pec il 17 luglio scorso da Giovanni Del Giaccio, giornalista del Messaggero ed esponente di #unaltracittà, al Dirigente dell’Area economico finanziaria del Comune di Anzio, e per conoscenza a Marina Inches, Segretario generale del Comune neroniano e responsabile della trasparenza e anticorruzione una lettera in cui si annuncia che la seconda rata della Tari non sarà pagata e non a caso.

“Ho ricevuto via mail l’avviso di scadenza della seconda rata della Tari – scrive Del Giaccio – e comunico sin d’ora che non è mia intenzione pagare – al contrario di come ho sempre fatto – per protesta. Come Le è noto ho presentato richiesta di accesso agli atti per l’annosa vicenda del Falasche calcio e ho ricevuto una risposta ritenuta insufficiente, soprattutto dal punto di vista delle azioni di recupero messe in atto dal Comune. Ebbene se una società che fa riferimento ad un assessore non paga il dovuto all’ente locale, non lo faccio nemmeno io.

Vorrà dire che saranno avviate anche per lo scrivente le fasi “endoprocedimentali” riservate al Falasche. Le comunico, inoltre, che essendovi disparità tra la cifra indicata nel bilancio di previsione e quella nel piano finanziario ignoro su quale base si stanno facendo pagare i cittadini e aggiungo che ad oggi non è stata approvata la delibera delle tariffe Tari con categorie, numero e tipologia di utenze. Ripeto: su quale base ci viene chiesto di pagare? Saluti cordiali”. Una doppia protesta quella di Del Giaccio, che non paga perché c’è chi può non pagare (il Garante dei cittadini ha imposto al comune di integrare gli atti forniti sul Falasche) e perché non c’è trasparenza sui conteggi dell’imposta. La presa di posizione del giornalista non è rimasta lettera morta. Su Fb in molti si sono detti pronti a seguire la stessa linea di protesta, aggiungendo un terzo profilo di protesta, quello legato al pessimo servizio di raccolta rifiuti. Resta da capire quanto grande e quanto problematico può diventare questo movimento in un comune in cui a pagare la Tari sono rimasti davvero in pochi.