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Agazio Furina confermato nel Direttivo del PlI nazionale

Agazio Furina confermato Membro Direzione Nazionale PLI. Si è concluso il 30° Congresso Nazionale del PLI che ha assegnato una larga maggioranza

Agazio Furina

Agazio Furina confermato Membro Direzione Nazionale PLI. Si è concluso il 30° Congresso Nazionale del PLI  che ha assegnato una larga maggioranza (82%) alla componente guidata dal Presidente Stefano de Luca e dal Segretario Giancarlo Morandi, i quali all’unanimità sono stati riconfermati nei loro rispettivi incarichi.

Il Consiglio Nazionale, come segno di unità degli intenti del Partito ha nominato, sempre congiuntamente, la Direzione Nazionale, confermando nell’incarico Agazio Furina sia come membro della Direzione Nazionale che del Consiglio Nazionale, nonché responsabile territoriale di Anzio e Nettuno. Unitamente alla Nomina di Carla Guerci come membro della Direzione Provinciale di Roma e di Rodolfo Capozzi quale Segretario

Provinciale il nostro territorio si trova debitamente rappresentato negli organi decisionali del PLI e si ci prepara ad un azione mirata sul territorio locale volta a promuovere e diffondere gli elevati contenuti del pensiero liberale e i suoi metodi attuativi in aiuto alla politica locale.

Nominato anche il Collegio dei Probiviri, e quello dei revisori dei conti, il Tesoriere ed il Comitato dei Garanti, composto da personalità di altissimo rilievo, come Emmanuele Emanuele, Carlo Pelanda, Carlo Nordio, oltre ai presidenti d’onore del PLI Carlo Scognamiglio Pasini e il Senatore Giuseppe Basini.

“Il successo dell’assise liberale – dice Agazio Furina – dimostra che è ampiamente sentita l’esigenza di superare una fase politica confusa fondata su populismo e partiti padronali, contando sull’impegno al Senato della Repubblica da parte della Sen. Cinzia Bonfrisco di coagulare un gruppo parlamentare che possa avviare una formazione liberaldemocratica e moderata. In Italia, come nel resto dell’Europa, si comincia a sentire la necessità di ancoraggi valoriali più solidi, e tra essi quello liberale, oltre ad essere il più antico si rivela quello più adatto ad interpretare la modernità”.