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Vertice sul Porto, I Grilli di Anzio: “Incontri anomali e nessuna spiegazione alla città”

Il porto di Anzio

E dopo il consigliere comunale Candido De Angelis, interviene sul vertice tra la Capo d’Anzio e l’Amministrazione comunale, anche il meetup i Grilli di Anzio, dopo aver chiarito la loro posizione in merito all’incontro con altri meetup del territorio pontino dove si è discusso del nuovo Porto neroniano.

“Apprendiamo dalla stampa locale di un incontro avvenuto tra i vertici della Capo d’Anzio e i capigruppo consiliari, presente anche il sindaco – dichiarano –  Scopo dell’incontro pare fosse illustrare il fondo di investimento di proprietà di Marconi, sul mercato di Malta, che servirebbe a reperire i fondi per la realizzazione della fase due del progetto del porto della nostra città. Vorremmo capire innanzitutto a che titolo la Società Capo d’Anzio, che ricordiamo essere di proprietà pubblica per il 61%, incontra i capigruppo, i quali non rappresentano affatto i cittadini, ma i partiti. Ricordiamo che i cittadini, invece, sono rappresentati dall’intero Consiglio Comunale. Ci sembra che il Sindaco dimentichi chi sono gli unici aventi diritto alle spiegazioni e alle informazioni in merito ad una Società per il 61% pubblica, ossia tutta la città intera e non alcuni imprenditori o consiglieri comunali. Si preferisce, quindi, portare avanti questi incontri anomali, ufficiosi, di cui non è possibile reperire verbali. Eppure lo stesso Ingegnere Marconi aveva dichiarato in un intervista di voler lavorare a stretto contatto con la cittadinanza, salvo poi incontrarsi con la politica e non con i cittadini. Per tutto questo chiediamo al Sindaco a gran voce di portare i vertici della Capo d’Anzio a illustrare lo stato dei fatti davanti al Consiglio Comunale per permettere a tutta la città di ascoltare direttamente dalla loro voce quale sarà il futuro della concessione demaniale. Dal canto nostro, stiamo elaborando una interrogazione alla Regione Lazio insieme alla nostra portavoce del M5S Valentina Corrado per chiedere come essa intenda muoversi rispetto a questa nuova fase, anche alla luce del decreto Madia, che prevede la dismissione delle società partecipate. La Regione difenderà la concessione dal rischio di finire in mani private, visto che l’accordo di programma iniziale prevedeva una società interamente a capitale pubblico?”.