Home Politica Giannini Lega: “Nei pronti soccorsi del Lazio mancano almeno 400 medici”

Giannini Lega: “Nei pronti soccorsi del Lazio mancano almeno 400 medici”

L'ingresso del Pronto soccorso di Anzio

“È da maggio scorso che il Simeu, l’organizzazione che riunisce i medici dei pronto soccorso, ha firmato un protocollo con la Regione Lazio per far fronte al problema della gravissima mancanza di dottori in queste strutture ormai al collasso, ma in tre mesi non è stata presa alcuna decisione e nessun intervento è stato messo in campo. Capiamo che Zingaretti pensi alla candidatura alla Camera dei Deputati, ma una regione di quasi sei milioni di persone attende risposte e non può semplicemente infischiarsene”.
Così in una nota il consigliere della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità, riguardo all’appello lanciato dal Simeu a tutte le maggiori autorità e istituzioni del Lazio.
“Nei Dea ospedalieri – prosegue – mancano all’appello almeno 400 medici di medicina d’urgenza, il cui mancato arrivo rischia di mandare in tilt i pronto soccorso di tante città e cittadine laziali, Capitale in primis. Il grido d’allarme è chiaro, nonostante l’emergenza Covid sia praticamente alle spalle, si rischia la chiusura. Attese interminabili davanti ai triage, pazienti per ore in ambulanza, quando sono fortunati a intercettarne una, o messi in barella nei pronto soccorso per due giorni prima di arrivare in reparto, cittadini visitati da dottori che hanno fatto anche dodici ore di turno di fila, sono tutte ormai – spiega ancora il consigliere – situazioni all’ordine del giorno a cui non possiamo abituarci e occorre intervenire subito. Si creino in ogni ospedale reparti intermedi, delle vere e proprie ‘aree cuscinetto’ per gestire il ‘boarding’ e curare i malati bisognosi evitandogli lunghe attese. Non è più solo un problema sanitario, ormai è diventata una emergenza sociale, che va risolta con decisionismo ed efficienza, qualità che purtroppo Zingaretti e D’Amato non hanno mai dimostrato di avere. Si lasci per un attimo la retorica delle promesse e – conclude Giannini – nell’interesse del personale sanitario e dei cittadini, si passi una buona volta davvero ai fatti”.