Anzio – Lavinio nel degrado, proposta di ordinanza al Sindaco

È stata protocollata nella giornata di ieri la proposta di ordinanza indirizzata al Sindaco di Anzio Luciano Bruschini. Il documento è stato sottoscritto dal Comitato Volontario Lavinio per Lavinio, CasaPound Italia, AnziOdiva e L’Eco delle Periferie. “Ci siamo incontrati nei giorni scorsi – esordiscono gli esponenti dei diversi gruppi – dopo settimane passate ad esaminare sul posto la situazione di abbandono delle periferie di Anzio, in particolare quella di Lavinio. Solo toccando con mano la strada ci si può rendere conto delle necessità della gente e questo ci ha consentito di stabilire un ordine di interventi individuando tra di essi le priorità.”

“Quale potrebbe essere il primo punto di emergenza al quale mettere mano se non quello inerente la pubblica sicurezza? Numerosi sono gli episodi che quotidianamente vedono coinvolte persone che in preda ai fumi dell’alcool creano disagi e pericoli all’incolumità pubblica. È per questo motivo che il primo passo di questa task force tende a voler abbattere con decisione la situazione descritta, chiedendo al Sindaco di voler emettere un provvedimento per decimare la frequenza di episodi legati all’abuso di alcolici. Nello specifico, sottoponiamo al primo cittadino l’invito ad emettere un’ordinanza che proibisca il consumo di bevande alcoliche sulle pubbliche vie. Al tempo stesso il testo proposto prevede da parte degli esercizi autorizzati alla vendita ed alla somministrazione di tali bevande l’affissione del testo prodotto con particolare evidenza delle sanzioni previste a carico dei trasgressori.”

“La situazione – prosegue la nota – è già ben oltre i livelli dì tollerabilità e crediamo che si tratti una fattispecie a cui il Sindaco Bruschini, in qualità di primo garante della sicurezza dei cittadini, debba intervenire immediatamente. Contestualmente chiediamo maggiore presenza da parte della polizia locale in quanto sarebbe inutile emettere un’ordinanza se i trasgressori non venissero sanzionati.”

“La pazienza è finita – conclude la nota – e l’amministrazione adotti i provvedimenti necessari tramite gli strumenti che la legge le consente altrimenti prenda coscienza della propria incapacità di tutelare la cittadinanza”.