Home Cronaca Protesta operai IPI al comune di Nettuno: “Assunzioni a simpatia”

Protesta operai IPI al comune di Nettuno: “Assunzioni a simpatia”

Per la terza mattinata consecutiva una decina di operai della ex Ipi si è piazzata sotto il palazzo comunale di Nettuno. Duro sfogo degli operai

Per la terza mattinata consecutiva una decina di operai della ex Ipi si è piazzata sotto il palazzo comunale di Nettuno per chiedere il pagamento degli stipendi arretrati. Per alcuni di loro si tratta di una necessità impellente. Si tratta di persone che non sono state riassunte ed hanno i conti in rosso e sono in difficoltà a pagare le bollette e a fare la spesa. C’è rabbia diffusa tra questi lavoratori che si sentono vittime di un atteggiamento ingiustificato e ingiusto. “In questa azienda – spiegano alcuni di loro – le persone sono state riassunte a simpatia e non secondo i criteri di legge come l’anzianità e l’esperienza. Su questa faremo chiarezza anche tramite i sindacati. In 15 siamo rimasti a casa, ma stamattina hanno preso servizio due operai nuovi, mentre nella ditta lavorano moglie, fratello e nipote, l’intera famiglia di una persona che gestisce il centro di raccolta. Bisogna cercare di capire quali criteri sono stati utilizzati per le assunzioni e in base a che cosa si è deciso di lasciare a casa altri. Nel frattempo il Comune non paga le fatture alla Ipi e a noi ci devono dare un sacco di soldi”.

“Il comune dice di aver pagato un acconto – spiega un altro operaio – ma il commissario ci ha detto che non è vero. Ci ha firmato un foglio in cui si è impegnato a versare ogni centesimo che arriva dal comune di Nettuno per i nostri stipendi, ma anche questa mattina sui conti correnti della IPI non c’era un euro e lo stesso vale per i nostri, qui non solo ci hanno tolto il lavoro, ma ci stanno affamando”.

“In tre anni – spiega un terzo operaio IPI rimasto a casa – non ho fatto un giorno di malattia, ho lavorato come un cane e solo nell’ultimo mese di lavoro ho fatto 50 ore di straordinario, ma mi hanno lasciato a casa lo stesso, perché qui ognuno fa quello che vuole, né del lavoro, né dell’anzianità, né delle famiglie. Ho fatto sacrifici immensi per questa ditta e stamattina devo vedere a lavoro gente nuova, in consiglio comunale ci avevano detto che ci avrebbe salvaguardato tutti, ma non è vero, siamo senza lavoro e senza un euro”.

In questo momento una persona è stata ricevuta dall’Amministrazione comunale, altri sono ancora in attesa.